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Esiodo, Strabone, Stefano di Bisanzio e la Sardegna antica

Estratto

di Massimo Pittau.

A favore della tesi secondo cui i Tirreni/Tirseni venivano dagli antichi identificati anche con quelli stanziati in Sardegna abbiamo le preziose testimonianze di tre autori greci.- Un passo della Teogonia (1013-1016) di Esiodo – che si può datare attorno al 750 a. C.- suona esattamente in questo modo: «Agrio e Latino [….] i quali molto lontano, all’interno delle isole sacre, regnarono su tutti gli incliti Tirseni». Orbene, è del tutto certo che i Tirseni/Tirreni d’Italia od Etruschi erano stabilmente stanziati anche nell’isola d’Elba, dalle cui miniere di ferro, anzi, essi traevano tanta parte della loro ricchezza economica. Ma l’Elba è “una isola”, mentre il citato passo di Esiodo parla di “isole” al plurale. Ebbene, siccome è sicuramente accertato che nei tempi antichi nel Mediterraneo occidentale (“molto lontano”) le isole abitate erano la Sardegna, la Corsica e le Baleari, è lecito trarre la conclusione che il passo esiodeo si riferisse anche a queste isole. A questa conclusione siamo spinti anche perché la presenza dei Tirseni/Tirreni è storicamente accertata pure nella Corsica e nelle Baleari (vedi).- Di passaggio faccio notare che il nome del re Agrio citato da Esiodo corrisponde abbastanza chiaramente a quello di Agrono, che, secondo il passo dello scoliaste del “Timeo” di Platone, aveva guidato i Lidi nella loro trasmigrazione verso l’Italia (vedi). E se ne può anche legittimamente dedurre che Agrio/Agrono fosse il nome del primo re sardiano o tirreno che ha regnato sulla Sardegna nuragica.- C’è poi un’altra chiarissima e – vorrei dire – decisiva prova a favore della mia tesi, secondo cui i Sardiani venuti dalla Lidia in Sardegna hanno in seguito preso la denominazione di Tirreni/Tirseni, cioè di «costruttori di torri», di «torri nuragiche»; ed è la testimonianza del geografo e storico greco Strabone (63 a. C.-19 d. C.). Questo autorevole geografo e storico, parlando delle varie popolazioni della Sardegna, scrive testualmente: «Si dice infatti che Iolao, portandosi dietro alcuni dei figli di Ercole, sia arrivato là [in Sardegna] e l’abbia colonizzata assieme ai barbari che occupano l’isola (ed erano Tirreni)». In questa frase di Strabone (V 2, 7) si osservi e si consideri che è preceduta da un prudente “si dice” (léghetai), il quale però non investe l’inciso finale «(ed erano Tirreni)» [Tyrrhenòi d’hésan]. Si tratta – come è evidente – di un’altra notizia chiarissima e importantissima a favore della mia tesi della identità degli originari Tirreni/Tirseni coi Sardiani o Protosardi costruttori dei nuraghi, notizia rispetto alla quale non esiste alcun motivo per negare il pieno credito, vista la stima universale che Strabone riscuote come scrittore preciso e informato in tutte le sue notazioni, in quelle geografiche non meno che in quelle storiche.- D’altronde questa notazione del geografo greco trova una forte conferma nel nome del fiume più lungo della Sardegna, il Tirso, che Claudio Tolomeo (III 3, 5) chiama Týrsos (Týrsou potamoũ ekbolái «bocche del fiume Tirso») e l’Itinerarium Provinciarum Antonimi (81.1) Tyrsus (Caput Tyrsi «sorgente del Tirso»). Siccome in greco týrsos è una variante di týrsis «torre», è lecito dedurne che il fiume sardo traesse il suo nome da qualcuno dei numerosi nuraghi che esistono tuttora nel Sinis, presso qualcuna delle sue foci (vedi).- Infine, sempre a favore della mia tesi interviene una notizia riportata da Stefano di Bisanzio, il quale, parlando delle Baleari o Gimnesie le definisce «isole tirreniche» e «isole attorno alla Tirsenia» (perhì ten Tyrsenían). Ora, considerato che la Tirsenia d’Italia, cioè l’Etruria, era molto distante dalle Baleari, non resta che dedurne che la Tirsenia di cui ha parlato Stefano di Bisanzio era la Sardegna. Questa mia interpretazione trova una stupefacente conferma nel nome di un paesino dell’Ogliastra meridionale, adesso all’interno, ma in origine quasi certamente sulla riva del Mar Tirreno, Tertenìa, che io riporto al citato vocabolo greco Tyrsenía e che interpreto come «terra dei Tirseni». Vedi Esiodo, Strabone, Stefano di Bisanzio; Tertenìa.