LA BARBA DI DIOGENE, Dublin (EIRE) – 21 Years Online. Leggi l'ultimo pezzo pubblicato...

L’anello di congiunzione fra gli atomi e Mattarella. Una fondamentale “dissertazione” scientifico-filosofica di…

matAB il Leibniz. 

L’universo è composto di atomi, piccole particelle in perpetuo movimento che si attraggono a breve distanza, ma si respingono se pressate l’una contro l’altra.

Pare banale?

Eppure in questa semplice proposizione c’è una quantità enorme d’informazione su com’è fatto l’universo: da un’innocua frase si dipana una catena di proposizioni che può spiegare un’incredibile numero di fenomeni fisici, sia terrestri sia astronomici.

L’aumento di temperatura, il calore, coincide il movimento di agitazione degli atomi.

Quando l’agitazione aumenta, aumenta il volume tra gli atomi.

L’aumento di temperatura/agitazione consente agli atomi di vincere la resistenza del campo di forza in cui sono coinvolti. [la catena continua…]

E via così, in un percorso di certo non privo di difficoltà e non sempre lineare.

Qui però vogliamo saltare di pari passo un gran numero di anelli della catena e concentrarci sulla seguente domanda: come è possibile, partendo dal fatto atomico, dare una definizione ontologica delle istituzioni e delle realtà sociali in cui gli esseri umani sono coinvolti?
Arrivati a questo punto della catena di proposizioni, alla domanda:“Chi è il presidente della Repubblica Italiana?” ognuno di noi potrebbe soltanto rispondere: “Una configurazione atomica!”.

Ma nemmeno nei peggiori strafalcioni da esame di maturità s’è vista una risposta simile!
Qual è allora l’anello di congiunzione fra gli atomi e Mattarella?

Come fa la scienza a spiegare l’esistenza di un’istituzione chiamata Repubblica Italiana che, attraverso leggi e procedure, determina l’elezione di un presidente?

Qui, evidentemente, le cose si complicano parecchio. Ma niente paura! Numerose discipline ci forniscono strumenti per risolvere questo mistero.

Lo fa la filosofia: che, col nome di ontologia sociale o filosofia della società, indaga lo statuto ontologico delle istituzioni, dei presidenti, delle associazioni e così via.
Lo fa la sociologia: che, col nome di scienze sociali, indaga le forme assunte da questi aggregati umani.
Lo fanno le scienze cognitive: che, senza poter fare a meno delle scoperte mediche e fisiche, indagano da vicino (a partire dal cervello stesso!) quel fenomeno fondamentale che noi chiamiamo coscienza.

Allora riprendiamo la catena! Quello a cui vogliamo arrivare sono proposizioni che dicano qualcosa dei presidenti, dell’Università, di una partita a Risiko, dei contratti a tempo determinato, della famiglia, della tv spazzatura e dello stingersi le mani al primo incontro.La grande catena la vogliamo riprendere così:

[… ecco che la catena ricomincia]
c’è un modo in cui le cose sono nel mondo che è indipendente da noi.

Forse non tutti i filosofi concordano su questo inizio, tuttavia presentatemi un filosofo che riesca a fare la spesa senza presupporlo!
Possiamo certo creare tanto vapore nel nostro bagno da far gocciolare di pioggia le pareti, possiamo simpaticamente dare la scossa al nostro vicino strofinando le mani su del tessuto sintetico, ma le leggi fisiche che governano questi eventi non dipendono in alcun modo da noi o dalla nostra presenza nel mondo.

Tuttavia noi non siamo presenti nel mondo allo stesso modo della pioggia o dell’elettricità e nemmeno allo stesso modo dei fiori e delle api. E, nemmeno, sebbene qualcuno voglia dubitarne, si può dire che siamo presenti nel mondo come i cani o come gli elefanti.Chiamiamo questa differenza fra noi e le altre cose del mondo sistema nervoso, coscienza, autocoscienza o linguaggio: in ogni caso l’essere umano si organizza, elegge presidenti, gioca a scacchi, scrive Viaggio al centro della terra.

Ed ecco che arriva l’anello di congiunzione:

gli esseri coscienti hanno la proprietà di rappresentare gli oggetti e gli stati di cose nel mondo e di agire sulla base di queste rappresentazioni.

Pare banale?

Ve lo chiedo di nuovo, come ve l’ho chiesto all’inizio, perchè in realtà da questa “semplice” proposizione si dipana un’altra catena: quella della società.

Vediamo gli oggetti del mondo ed attribuiamo ad essi una funzione.

Vediamo noi stessi e gli altri nel mondo e attribuiamo ad essi un ruolo.

All’improvviso, ecco Mattarella e il suo ruolo di presidente della Repubblica Italiana.

A.B.

Per verificare e approfondire:
Feynman, Sei pezzi facili, Adelphi, Milano 2000
Searle, La costruzione della realtà sociale, Einaudi editore, Torino 2006
Searle, Mente, linguaggio, società. La filosofia del mondo reale, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000

Nota redazionale: davvero Rosebud non poteva non riprenderlo, grazie A.B.