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Sulla natura del male – A proposito della bellissima lettera inviata a Dagospia da Davide Riccardo Romano portavoce della sinagoga Beth Shlomo di Milano…

lettera

Finalmente, c’è l’hanno fatta! Certo, fa specie che il portavoce di una importante sinagoga debba scrivere a Dagospia per dire qualche attesa parola chiara da parte della comunità ebraica, ma è pur vero che dato lo stato dell’informazione in Italia, hanno indubbiamente scelto il pulpito più “credibile” (immaginate gli altri!)!

Reitero, finalmente ce l’hanno fatta! Finalmente un qualche membro autorevole della comunità ebraica è venuto fuori a raccontare una qualche verità. Attesa, da tempo, da mesi! Attesa soprattutto da quando il nostro sistema-informazionale (a proposito del quale si è già detto tutto ciò che vi era da dire nel primo paragrafo di questo post!), ha spalleggiato senza vergogna alcuna l’infausto “fenomeno Segre” che ha di fatto speculato (se per effettiva volontà o come consequentia-rerum non è dato sapere) in maniera indegna sul perniciosissimo fenomeno dell’antisemitismo e sul destino infausto delle milioni di vittime del drammatico “repulisti” operato dai nazionalsocialisti nella Repubblica di Weimar prima e nella Germania militarizzata del periodo 1933-1945 poi.

Tra le tante “perle” di questa deprecabile operazione mediatica ricordiamo la creazione della cosiddetta “Commissione Segre”, una commissione speciale che da ora in poi dovrebbe legiferare e dirimere sui nostri pensieri e sulle nostre azioni di liberi cittadini proprio come i seguaci del criminale Himmler facevano a suo tempo; ricordiamo l’indecorosa caccia all’untore di cui è stata vittima solo poche settimane fa una professoressa che ha osato dire di averne le palle piene del “segrismo”…. Non so se esista, ma nel caso in cui fosse stato redatto un documento di protesta contro codesto status-quo (un caso improbabile nell’Italia fascista che viviamo!), vorrei aggiungervi la mia firma… Per la verità anche io ne ho le palle piene del segrismo e mi vergogno profondamente che queste manifestazioni patologiche post-guerra fredda vivano nella mia nazione. Dovessi andare in galera per avere difeso principi di libertà minimi e basilari, quei momenti di gattabuia sarebbero un onore da sopportare!

Fortunamente, abbiamo letto, la signora Segre, peraltro coniugata con un signore che a leggere le cronache avrebbe militato tra i missini (evviva la faccia, in un mare di putridume!), avrebbe deciso di sospendere le sue attività da aprile, evviva, evviva! Certo, marzo, finanche febbraio, sarebbe stato meglio ma non si può avere tutto!

Tornando a discorsi più seri… dicevo che finalmente ce l’hanno fatta! Finalmente un membro autorevole della comunità ebraica si è esposto per fare chiarezza, per raccontare un’Italia che lungi dall’essere la degradata nazione che è stata la Germania weimariana, pur tra le mille difficoltà, pur tra le maglie terribili dell’emergenza democratica epocale che vive, si sforza per essere una nazione civile; per raccontare un’Italia lontana dall’essere la nazione razzista presentata dai nostri media (primi responsabili di tanti episodi deprecabili avvenuti negli ultimi tempi!), per raccontare un’Italia che – davanti agli eccessi – non necessita di “tribunali speciali”, ma ha in sé, nella parte più sana della sua magistratura, tutti gli anticorpi per tentare di proseguire su una dirittura etica e libertaria.

Grazie dunque a Davide Riccardo Romano, grazie alla sinagoga Beth Shlomo di Milano che ha dimostrato di saper tenere le distanze dalle peggiori speculazioni sulla stessa storia del suo popolo; speculazioni che nella maggior parte dei casi hanno il solo scopo di trarne profitto economico o di agguantare una volgare popolarità.

Rina Brundu

Di seguito la lettera pubblicata da Dagospia

Gent.mo Dagospia, sono portavoce della sinagoga Beth Shlomo di Milano, e vorrei dire in tutta franchezza che l’allarme dei media sull’antisemitismo mi pare eccessivo. Capisco il desiderio di fare notizia, ma il fascismo non è alle porte. Le leggi razziali neppure. Contrariamente a Germania e Francia, in Italia gli ebrei non vengono picchiati o uccisi. Non ci sono politici rilevanti che negano la Shoah o fanno dell’antisemitismo la loro politica. E io, come italiano, ne sono orgoglioso e ho il dovere morale di dirlo, anche se va contro quello che troppi media vogliono sentirsi dire. Esiste dell’intolleranza antiebraica in Italia? certo che sì, ed è sempre troppa.

Ma quell’immagine di antisemitismo che traspare dai nostri media non corrisponde al paese reale. Non si cura l’antigiudaismo attribuendo agli italiani colpe che non hanno. Abbraccio con affetto e ringrazio chi mette in prima pagina le scritte antisemite, ma consideriamo che c’è anche il rischio dell’effetto emulazione. Proviamo a vedere che succede se proviamo a abbassare i toni, almeno per qualche settimana. Grazie e shalom.

Davide Riccardo Romano