UN INTERROGATIVO SULLA SARDEGNA durante la II Guerra Mondiale. Se lo pone…
La Sardegna… in guerra!
Massimo Pittau
“E se le cose fossero andate diversamente?” Una domanda di questo tipo ce la poniamo quasi tutti i giorni noi uomini comuni, però si tratta di una domanda abbastanza insulsa, fondata come è su una frase ipotetica della ‘impossibilità’. La storia infatti, sia quella degli uomini sia quella delle cose, non ritorna mai indietro nei suoi passi o nel suo corso.
Sta però di fatto che anche gli ‘storici’ di professione si pongono molto spesso questa domanda e lo fanno in maniera del tutto legittima, pure se sono ben al corrente della sua effettiva inconsistenza storica.
E se la pongono con tutta legittimità, con una finalità ‘ermeneutica’ di confronto e di controllo ‘storiografico’ degli eventi veramente accaduti nella realtà.
E sono pure numerosi gli ‘interrogativi’ che gli storici sono soliti mettersi, soprattutto quando intravedono una enorme differenza nel fatto che la diversità degli avvenimenti implica numerosi ed importanti risultati finali assai differenti da quelli realmente accaduti.
Nel presente saggio io faccio riferimento solamente a tre ‘interrogativi’ relativi ad eventi recenti della I e della II Guerra Mondiale, due solamente accennati, il terzo ampiamente svolto, relativo all’Italia e alla Sardegna.
Il primo caso consiste nel di mettersi questa domanda: «E se nella I Guerra Mondiale l’Italia avesse continuato a restare neutrale”, oppure «avesse deciso di entrare in guerra a fianco delle altre potenze della Triplice Alleanza, cosa sarebbe accaduto?»
Il secondo caso consiste nella domanda: «E se nel settembre del 1939 la Francia, anziché tenere il suo poderoso esercito rintanato entro e dietro la “Linea Maginot”, lo avesse lanciato subito contro la Germania non appena Hitler aveva attaccato la Polonia, cosa sarebbe accaduto?»
Ed in maniera analoga io non esito a proporre questa terza domanda: «E se gli Alleati, quasi alla fine vittoriosa della II Guerra Mondiale, avessero proceduto ad attaccare la fortezza tedesco-italiana dell’Europa invadendola non dalla Sicilia – come di fatto fecero – bensì dalla Sardegna, quali risultati alla fine avrebbero ottenuto?». Ed io mi lusingo di poter dimostrare che la conquista della Sardegna (e insieme della Corsica) avrebbe implicato numerosi e importanti risultati e vantaggi finali per gli Alleati assai differenti da quelli realmente accaduti.
In questo mio breve saggio io provo a dare una risposta a questa terza domanda e lo faccio senza dichiarare alcuna falsa modestia. Tengo infatti a precisare che anche io sono stato coinvolto nella tragedia della II Guerra Mondiale, essendo stato chiamato sotto le armi all’inizio del 1940 ed essendovi rimasto per 3 anni e mezzo, correndo parecchie volte il pericolo della morte.
È noto dunque che il 20 luglio del 1943 gli Alleati Anglo-Americani, con un contingente canadese e con alcuni reparti coloniali francesi ormai loro collaboratori, partendo dalle basi di recente conquistate dell’Africa Settentrionale (Marocco, Algeria e Tunisia) hanno effettuato lo sbarco di un grande contingente di forze in Sicilia. Questo sbarco costituì una delle più grandi operazioni anfibie della II Guerra Mondiale, a cui presero parte due grandi unità alleate: la 7ma Armata statunitense e l’8va Armata britannica. Con questa grande operazione gli Alleati miravano a colpire quello che Winston Churchill aveva definito il “ventre molle”, cioè il punto più debole dell’Asse militare Berlino-Roma, cioè l’Italia.
In questa loro grande operazione gli Alleati sono stati enormemente favoriti dal predominio ormai assoluto che essi avevano sia del mare sia dell’aria con la loro flotta e con la loro aviazione.
Ebbene, a mio fermo e ragionato parere, invadendo la Sardegna ed insieme la Corsica, avrebbero conseguito i seguenti numerosi e assai importanti risultati militari.
1°) Avrebbero tagliato fuori dalle operazioni militari l’intera Penisola italiana, senza la necessità di doverla conquistare palmo a palmo con innumerevoli sforzi e con grande perdita di uomini e di mezzi e pure con grande perdita di tempo, come di fatto è accaduto. È noto che la lentezza della conquista della Penisola da parte degli Alleati consentì a Hitler di mandare immediatamente poderose forze per conquistare l’intera Italia settentrionale e la Penisola fino a Roma compresa.
2°) Conquistando in primo luogo la Sardegna gli Alleati avrebbero ugualmente costretto il nuovo Governo italiano del generale Pietro Badoglio ad arrendersi e a chiedere l’armistizio. A questo inoltre avrebbero impedito la sua ignominiosa fuga a Brindisi col re Vittorio Emanuele III e la sua corte e con lo Stato Maggiore dell’esercito, lasciando questo del tutto privo di ordini.
3°) Non ci sarebbe stata la durissima occupazione tedesca della città di Roma. Non sarebbero avvenute le “torture” attuate da criminali fascisti nella scuola di via Tasso a danno di antifascisti imprigionati a Roma.
4°) Non ci sarebbe stata la del tutto inutile strage di 36 Tedeschi in via Rasella di Roma.
5°) Non ci sarebbe stata la tremenda strage di 360 Italiani nelle Fosse Ardeatine (più di 10 Italiani per ogni Tedesco ucciso!).
6°) Non ci sarebbero stati i 6.000 militari italiani fucilati dai Tedeschi a Cefalonia, nell’isola di Corfù.
7°) Non ci sarebbe stato il rastrellamento degli Ebrei di Roma da parte dei Tedeschi.
8°) Non ci sarebbe stato il rastrellamento degli Ebrei di Trieste da parte degli stessi Tedeschi.
9°) Gli Alleati avrebbero invece conquistato le due isole, Sardegna e Corsica, con molto maggiore facilità. I Còrsi infatti, cittadini di nazionalità francese, avrebbero immediatamente collaborato con gli Alleati.
10°) La Sardegna era praticamente indifesa, dato che era presidiata da poche truppe male armate, aggredite dalla malaria e dalla fame. Io, che ero stato trasferito dall’Italia settentrionale appunto in Sardegna, nel Comando Genio regionale, dislocato a Silanus, ricordo questi quattro fatti molto significativi: a) Tutti i militai erano aggrediti dalla malaria, soprattutto quelli peninsulari e quelli tedeschi, i quali non risultavano immunizzati come lo erano molti sardi; b) I militari italiani chiedevano agli abitanti dell’isola del cibo per sfamarsi; c) Parecchi non avevano più gli scarponi militari perché ormai logorati oppure trafugati, ma avevano ai piedi sandali di legno da loro stessi confezionati; d) I militari del reparto addetto al Comando Genio avevamo il solo moschetto con due soli caricatori, in tutto solamente 12 pallottole da sparare contro i temuti invasori.
11°) Con la conquista delle due isole, Corsica e Sardegna, gli Alleati si sarebbero trovati in possesso di due isole del tutto facilmente difendibili rispetto a eventuali tentativi di riconquista da parte dell’Italia ed inoltre costituenti un centro geografico che dominava l’intera area del Mar Tirreno settentrionale.
12°) Con la conquista delle due isole, Sardegna e Corsica, gli Alleati avrebbero avuto sotto il loro totale controllo, con le navi e con gli aerei, l’intera Italia, quella peninsulare e quella continentale della pianura padana e pure dell’Arco Alpino. Essi avrebbero potuto controllare coi loro numerosissimi aerei l’intero sistema viario dell’Italia, quello ferroviario e quello stradale. In particolare avrebbero controllato e interrotto le linee ferroviarie che andavano da Nord a Sud e anche l’importantissimo tragitto ferroviario del Brennero che collegava l’Italia con l’area austriaca e con quelle tedesca della Baviera.
13°) Avrebbero potuto effettuare regolari manovre diversive di commandos nella Francia meridionale, sulle vicinissime coste della Provenza, con l’intendo di indurre i Tedeschi a ritenere che queste manovre venivano effettuate per prepararsi a favorire l’imminente sbarco delle forze alleate nelle coste francesi della Manica al fine di aprire il secondo fronte di guerra contro i Tedeschi continuamente richiesto dai Russi di Stalin. Invece all’improvviso gli Alleati avrebbero potuto conquistare con reparti di paracadutisti e di commandos i vicinissimi e importantissimi aeroporto di Pisa e porto di Livorno, nel contempo facendo uno sbarco in forze nella piatta e facile costa di Tirrenia, fra Pisa e Livorno.
14°) Avrebbero isolato l’intera Penisola italiana diventandone praticamente padroni senza colpo ferire. Avrebbero praticamente isolato e costretto a stare a Roma l’intero apparato direttivo, politico, organizzativo e militare dello Stato italiano.
15°) Una volta sbarcate a Tirrenia le forze alleate avrebbero immediatamente avuto l’opportunità di proseguire la loro avanzata attraverso tutti i valichi dell’Appennino tosco-emiliano, che risultavano ancora del tutto liberi da truppe tedesche e da loro fortificazioni. Superato l’Appennino le truppe alleate si sarebbero potute dividere in due differenti direzioni, una per raggiungere ed impossessarsi della lunga vallata del Brennero, in vista di un proseguimento verso Vienna, ed una verso Trieste nella direzione della Jugoslavia. C’era stato un progetto di Winston Churchill, quello di aprire il secondo fronte chiesto e voluto con insistenza dai Russi. Ma Churchill pensava pure e sperava di arrivare a Vienna prima dei Russi. Egli aveva progettato di effettuare quel tentativo di invasione del continente europeo attraverso il lungo percorso dell’intero Mare Adriatico, senonché questo suo progetto non era stato accettato dagli altri Alleati, Anglo-americani e Russi. Invece l’apertura di questo secondo fronte sarebbe stata di facilissima attuazione dalle truppe alleate che fossero sbarcate a Tirrenia e avessero dilagato nella pianura padana.
16°). I risultati militari e strategici della sbarco degli Alleati a Trieste sarebbero stati enormi e immediati: a) Avrebbero impedito al comunista maresciallo Tito, ancora alleato dei Russi, di occupare l’intera Jugoslavia ed inoltre la penisola d’Istria e la Costa Dalmata; b) Avrebbero evitato la tragedia degli Italiani gettati nelle foibe del Carso e di quella immediatamente successiva della cacciata di 200 mila Italiani dall’Istria e dalla Costa Dalmata; c) Avrebbe consentito di arrestare e di processare i militari italiani che avevano occupato la Jugoslavia e vi avevano compiuto crimini di guerra. Criminali di guerra italiani che si sarebbero potuti e dovuti consegnare doverosamente ai Libici, agli Eritrei e agli Abissini assieme con quegli altri ufficiali italiani che avevano commesso crimini di guerra in quei paesi, Rodolfo Graziani, Pietro Badoglio e pure il dittatore Mussolini per l’ordine che aveva impartito di adoperare bombe cariche di gas venefici contro gli Abissini nella conquista della loro terra.
17°). La mancata occupazione di Roma da parte dei Tedeschi avrebbe impedito a loro di organizzare ed effettuare la liberazione di Mussolini dall’albergo del Gran Sasso e in conseguenza la successiva creazione della “Repubblica di Salò” con le conseguenti violenze a carico delle popolazioni dell’Italia settentrionale e soprattutto dei disertori e dei partigiani.
18°) Sempre l’improvviso sbarco degli Alleati nella costa di Tirrenia e la successiva occupazione dell’Italia settentrionale avrebbe conseguito quest’altro risultato: l’arrivo degli Alleati a Vienna ed a Trieste probabilmente avrebbe impedito la partenza di qualche treno della morte verso i campi di sterminio degli Ebrei.
Ecco dunque elencati ed esposti i numerosi e importanti risultati che gli Alleati avrebbero ottenuto se il 20 luglio del 1943 avessero proceduto a sbarcare, non nelle coste della Sicilia, bensì in quelle della Sardegna e della Corsica.
E non occorre affatto essere grandi strateghi militari per comprendere subito ed appieno tutte queste cose e considerazioni! Sassari settembre del 2018
Caro professore, sotto questo post lascio i commenti aperti… perché mi piacerebbe commentare sullo stesso. Un abbraccio, Rina
Caro professore io ho risposto qui, anche se un po’ di fretta, mi perdoni. Un abbraccio
https://rinabrundu.com/2018/09/27/massimo-pittau-e-gli-interrogativi-sulla-seconda-guerra-mondiale-un-mio-tentativo-di-risposta/