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Sulla perenne illusione umana di dominare la Natura

tragediadi Michele Marsonet. Ci risiamo. L’immane tragedia che ha colpito l’Italia centrale ha dato la stura - ancora una volta - a una serie infinita di reazioni scomposte. In particolare sui soliti social network, dove blogger con la bava alla bocca hanno subito iniziato la caccia al colpevole, pubblicando pezzi nei quali in sostanza si sostiene che le cause sono umane, e vanno fatte risalire a persone o ad amministrazioni locali facili da individuare.

Tutto ciò rammenta l’incredibile caso di geologi e sismologi che vennero incriminati dalla magistratura perché, in occasione del sisma dell’Aquila, “non erano stati capaci di prevederlo”. In seguito l’accusa, com’era lecito attendersi, è caduta, ma il danno ormai era fatto. Gli scienziati dissero chiaramente che non intendevano più far parte di commissioni della Protezione Civile, e non si vede come dar loro torto.

Quando si pretende che uno scienziato diventi uno sciamano, producendo divinazioni infondate piuttosto che previsioni statistiche necessariamente incerte, vuol dire che non si è capito niente della scienza e dei rapporti problematici tra l’uomo e la Natura. E poco conta se a non capirlo è il giudice o l’uomo della strada che s’illude di sapere tutto leggendo articoli di quotidiani o di blog online.

Certo qualcosa si può fare incrementando l’edilizia antisismica. Però solo qualcosa, giacché la forza dei cataclismi naturali è spesso tale da beffare anche quel tipo di costruzioni. Da noi si continua a ripetere (a mo’ di pappagallo) che in Giappone le autorità hanno saputo prevenire i danni implementando appunto le costruzioni antisismiche. E’ falso, e basta rivedere i filmati dei terremoti nipponici per constatare che, anche là, il dopo-sisma è caratterizzato dalla penosa ricerca dei superstiti rimasti intrappolati sotto le macerie.

Ha ragione il fisico Carlo Rovelli quando scrive sul “Corriere della Sera”: “Dobbiamo fare di tutto per difenderci, ovviamente. Studiare i pericoli, cercare di prevederli, e prendere tutti i provvedimenti necessari per minimizzare i rischi. Disattenzioni e leggerezze sono colpevoli. Ma siamo limitati e mortali, non siamo i padroni della realtà: le armi della scienza sono efficaci, anche molto, ma non sono onnipotenti: alleviano i rischi, non li eliminano”.

Ed è per l’appunto la coscienza dei nostri limiti a consigliare di evitare prese di posizione inutilmente roboanti. A dispetto di quanto sostengono alcune correnti di pensiero – per esempio il marxismo – gli esseri umani non sono affatto i padroni e dominatori dell’universo. Delle dinamiche della Natura conosciamo tutto sommato poco. Basta vedere la grande imprecisione delle previsioni meteorologiche per comprenderlo. Con i terremoti è ancor peggio, e chi si ostina ad affermare la loro prevedibilità non è semplicemente onesto.

Altra cosa, ovviamente, è la prevenzione, e qui forse possiamo imparare da altri Paesi. Senza però iniziare subito la caccia alle streghe, come è puntualmente avvenuto anche in questa occasione. E’ inutile invocare il senso di responsabilità da parte dei politici, se poi giornalisti e blog ne fanno a meno per cercare un facile consenso.

9 Comments on Sulla perenne illusione umana di dominare la Natura

  1. Perdonami Michele, ma Rovelli non é quel fisico italiano che chiedeva piu’ simboli religiosi nelle scuole?

    A “Virus” il fisico radical-chic Carlo Rovelli, erre moscia tra i denti, invoca cento simboli religiosi nelle scuole: Feltri lo invita a scendere dalla pianta. E sul perché é meglio Brian Greene: e si vede!

    Come sai io seguo molto la fisica, e i lavori di tanti fisici…. quelli pero’ che non si occupano di simboli religiosi.

    Partendo da questo (e confermando che davvero le catastrofi italiane son per lo piu’ il frutto di politiche che definire corrotte e’ poco, come dimostra anche il caso Norcia dove le case sono rimaste in piedi nonostante le fortissime scosse, perche’ si e’ ben operato)…. si, io penso che l’uomo possa dominare la natura, in maniera importante.

    A questo proposito si possono citare anche speculazioni fisiche sostanziali che non sono quelle di Rovelli ma io le preferisco…

    Per esempio fu l’astronomo sovietico Nikolai Kardashev a concepire la cosiddetta Scala di Kardashev, la quale propone una teoretica classificazione del grado di sviluppo delle civilta’ basata sulla loro capacita’ di utilizzare e consumare energia su scala cosmica…

    Le civilta’ di tipo due per esempio sarebbero quelle tranquillamente in grado di gestire l’energia prodotta da una stella…

    Questa scala torno’ molto utile quando, non troppo tempo fa, si scoprirono gli inspiegabili comportamenti della stella KIC 8462852 nella costellazione del Cigno, laddove un “paper” accademico firmato da un gruppo di scienziati (oltre 20 mi pare) e pubblicato da “Nature” non escludeva, per spiegare quei comportamenti (ovvero un dropping sostanziale di energia, con percentuali ampie e diverse, ogni volta che la stella passava nel range di osservazione), la possibilità di una megastruttura aliena (tipo centrale energetica di dimensioni colossali)… una possibilità che ad oggi non è stata ancora smontata.

    La notizia fece il giro del mondo e nel video sottostante ne parla lo stesso Michio Kaku… un altro fisico, matematico, divulgatore che come gli altri miei preferiti, da Witten a Susskind, si occupano di scienza e di testare i limiti delle nostre possibilità… non si occupano invece di morale o di simboli religiosi…. Sic.

    • Naturalmente tutto questo era per dire che se si puo’ addomesticare una “stella”…. un pianeta dovrebbe essere un gioco da ragazzi…

      Anche per questo bisognerebbe indirizzare i ragazzi allo studio e ad un modus pensandi di tipo scientifico… non lasciarli morire intellettualmente con le storielle di tipo religioso che dagli Atzechi prima e dopo non hanno portato nulla…. se non morte e distruzione o quando ci va bene rincoglionimento acuto mentale… che e’ pure peggio.

      Detto questo in genere pero’ la nostra fisica e i nostri fisici si fanno valere….
      Fortunatamente per noi!

      ——

      Segnalo anche questa pagina di Wikipedia in English, laddove si puo’ vedere la differenza sostanziale nel numero di morti in Giappone negli ultimi 100 anni, ovvero da quando si occupano di prevenzione… E qui parliamo di terremoti di scala superiore agli 8 gradi non di 5 o 6 come quelli italiani… Ripeto, altro che preghiere!

      https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_earthquakes_in_Japan

      PS Ma scusa il mio impeto con questi argomenti:)

  2. Michele Marsonet // 26 August 2016 at 09:51 //

    Ma figuriamoci. Carlo Rovelli, che ho conosciuto personalmente anni fa all’università di Pittsburgh, è un fisico laico con una grande passione per la filosofia della scienza e conosciuto per i suoi contributi originali alla fisica quantistica. Come dicevo nell’articolo: attenzione a non farsi ingannare da articoli su giornali e blog, i rapporti tra esseri umani e la Natura sono faccenda molto seria.

    • Invece al MIT e ad Harvard scherzano…

      No e’ proprio perche’ tendo ad informarmi con i papers universitari originali che Rovelli professionalmente non lo conosco… a parte per la sua ospitata a Virus…

      E garantisco che Rovelli io fuori dall’Italia e dai giornaletti italiani non l’ho mai sentito nominare: qual e’ il suo claim-to-glory? Insomma per cosa dobbiamo ricordarlo?

      Fisici italiani noti all’estero sono Gabriele Veneziano, la Gianotti e altri e di norma esiste una ragione per la loro notorieta’ che non ha nulla a che vedere con le speculazioni nazional popolari e timorose del culto del feudo che imperat….

      PS Aggiungo anche che il fatto che sia laico o che tu lo abbia conosciuto personalmente non significa assolutamente nulla e non e’ titolo di merito. Una delle altre ragioni per cui amiamo il metodo scientifico e’ perche’ contano solo i risultati… che si ottengono anche non andando (se si e’ persone e professionisti seri) in trasmissioni di dubbio gusto a dire che servono piu’ simboli religiosi. Cosi facendo si squalificherebbe anche un Einstein… che tra l’altro come ben sai parzialmente si squalifico’ nella sua battaglia con Bohr per la questione delle peculiari dinamiche del mondo quantistico che in quegli anni si rivelavano e parevano non inquadrarsi dentro la “logica religiosa” di Einstein. Questa e’ storia della Fisica non raccontini stile parabole.

  3. diciamo che siamo anche noi “natura” e dunque possiamo e dobbiamo fare la nostra parte. Sono totalmente ignorante in questioni di Fisica e Fisici, ma da donna comune penso che, razionalmente, si possa intervenire per conoscere e limitare gli effetti dei terremoti e di tutti i fenomeni naturali estremi Grazie e complimenti per la chiarezza e l’onestà intellettuale dei vostri interventi

    • Ornella, ho pubblicato un articolo separato proprio per mostrare cosa puo’ fare l’istruzione, la formazione, l’educazione…. in Giappone sono quasi riusciti ad impedire le vittime… questo perche’ non sono le scosse che uccidono ma le case che ti cadono addosso….

      E in Giappone hanno culti meno inclini a sottomettersi operativamente alla volonta’ degli dei… anche questo fa una differenza rispetto alla nostra vocazione cattolica alla penitenza, a soffrire, al dolore….

      Non sono sciocca… e mi rendo conto che cosi parlando io offendo la sensibilita’ di tante persone che ricevono da questi “credo” conforto… anche perche’ non hanno la possibilita’ di accedere a dimensioni informate oltre la ridicola sbobba che ti propinano i servizi pubblici… ma io non lo faccio pensando di offendere loro, io lo faccio pensando al futuro delle giovani generazioni italiane che meritano altro e meritano di confrontarsi ad armi pari con i loro colleghi giapponesi, americani… etc…

      Non sono scherzi questi, e chi sottovaluta questi argomenti produce vittime future. Nient’altro!

      https://rinabrundu.com/2016/08/26/come-ti-domo-la-natura-giappone-da-oltre-120000-morti-nel-1923-per-un-terremoto-di-scala-richter-8-3-a-zero-morti-nel-2006-stessa-magnitudine-and-more/

      • Ora ho capito anche perche’ Rovelli istintivamente non mi piace

        Si occupa di Loop Quantum Gravity e io preferisco Witten e la String Theory…
        Senza contare che sembrerebbe avere una predilezione per le materie “religiose” come dice anche questa pagina di Wikipedia in inglese

        https://en.wikipedia.org/wiki/Carlo_Rovelli

        No, ripeto non sono questi gli scienziati che io prendo ad esempio. Magari mi sbaglio io ma a volte bisogna schierarsi e io lo faccio, senza dubbio alcuno!

  4. Michele Marsonet // 26 August 2016 at 16:43 //

    Rovelli è uno dei più celebri fisici teorici italiani, noto anche per le sue riflessioni metodologiche sulla scienza oltre che per i suoi contributi specifici. Dire preferisco la string theory alla loop non ha molto senso, scientificamente parlando.

    • Questo non lo metto in dubbio ma io non vivo in Italia… e i fisici italiani noti all’estero vanno dai Fermi, ai Majorana e tra i moderni i Veneziano, le Gianotti e diversi altri…. ma soprattutto per tutti questi siamo in grado di dire perche’ sono noti…

      Io, a parte nei programmi di intrattenimento, non ho mai sentito citare Rovelli…. senza considerare che la Loop Quantum Gravity non tira tanto… il 99% degli studenti di fisica a livello internazionale si occupa di String Theory. Questi sono dati assodati e se vuoi ti cerco anche le fonti… e ci sarà una ragione pure per questo.

      Perdonami ma non riesco a venire a patti per difendere “fisici” che si occupano anche di religione. Un fisico di quelli che seguo io direbbe soltanto due cose a questo proposito

      1) Non è materia che pertiene alla scienza
      2) Qualora ci fosse un engine intelligente e creatore (la string theory nelle sue conclusioni non puo’ escluderlo) di certo non avrebbe nulla a che vedere con le storielline delle religioni umane.

      Tutto il resto, è solo commento di vicinato, non importa dove si faccia e a quale livello.
      Pardon, diseducativo commento di vicinato specie quando proposto su reti pubbliche.

      Ciao Michele, apprezzo moltissimo la tua pazienza. Rgs

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