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La Francia alle prese con il suo ex impero

di Michele Marsonet.

Nuovi problemi per la Francia in un altro territorio del suo ex impero coloniale. Dopo i golpe militari in Africa che hanno condotto all’espulsione di diplomatici e militari di Parigi da numerose nazioni del Sahel, questa volta tocca alla Nuova Caledonia. Arcipelago situato nel Sud Pacifico, tra Australia e Nuova Zelanda, Territorio d’Oltremare francese.
I Kanak, etnia autoctona del luogo, si sono ribellati a una legge votata dal Parlamento di Parigi che consente a tutti i cittadini francesi residenti in Nuova Caledonia da almeno dieci anni di votare nelle elezioni locali, portando il loro numero a 25mila su una popolazione totale di 270mila abitanti.
I partiti Kanak che reclamano il distacco dalla Francia ritengono che tale legge impedisca di fatto l’indipendenza. Violenti scontri si sono verificati nella capitale Noumea, con un bilancio provvisorio di 6 morti, tra cui due gendarmi francesi.
Il presidente Macron ha dichiarato lo stato di emergenza e la chiusura dell’aeroporto internazionale, ma gli scontri sono proseguiti con violenze e saccheggi di supermercati. Per quanto piccolo, l’arcipelago riveste una grande importanza strategica per gli equilibri nel Pacifico meridionale, dove la Repubblica Popolare Cinese sta cercando di espandere la sua influenza a scapito degli Usa e dei loro alleati, come Australia e Nuova Zelanda.
La Cina sta “corteggiando” altri Stati indipendenti dell’area, tra cui le Isole Salomone, Vanuatu, Figi e Papua Nuova Guinea. Non a caso Parigi ha bloccato in Nuova Caledonia il social network cinese TikTok, temendo che possa diffondere disinformazione e notizie false.

Mette conto notare che, a partire dal 2018, si sono tenuti tre referendum sull’indipendenza che sono falliti, poiché la maggioranza dei votanti ha confermato la volontà di restare un Territorio d’Oltremare francese. Gli indipendentisti Kanak, tuttavia, non si danno per vinti, facendo notare che gli ultimi due referendum di tennero turante la pandemia di Covid 19, impedendo quindi lo svolgimento regolare delle consultazioni.
La legge summenzionata, inoltre, è avversata anche dai partiti della sinistra francese che si dichiarano solidali con i Kanak. La situazione resta pertanto difficile, e Macron ha inviato rinforzi di militari e gendarmi per domare la rivolta. Con il pericolo, però, di aumentare ulteriormente la tensione. Nell’arcipelago è stato decretato il coprifuoco, ma la misura non ha impedito che scontri e violenze continuassero.
La Nuova Caledonia è nota per le sue spiagge da sogno che attirano un gran numero di turisti. Ma possiede anche ingenti giacimenti di nickel, circa il 7% del totale mondiale, metallo essenziale per la produzione delle batterie elettriche. Ora Macron ha deciso di recarsi personalmente nell’arcipelago, ma si teme che la sua visita possa esacerbare ulteriormente il conflitto.
Anche in questo caso è evidente che la Francia, a differenza per esempio del Regno Unito, non riesce a gestire con efficacia il suo passato coloniale. Il problema, tuttavia, riguarda l’intero Occidente, sotto pressione da parte della Cina di Xi Jinping e della Russia di Putin.