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Cina, società sempre più orwelliana

di Michele Marsonet.

Che la Repubblica Popolare Cinese si stia trasformando in una società con tipiche caratteristiche orwelliane non è, in fondo una novità. Pechino ha ora deciso di potenziare il controllo sociale – già di per sé onnipervasivo – applicandolo in maniera rigida alle nuove generazioni.
Come accade anche in Occidente, i ragazzi cinesi amano molto il gioco online. Sono ossessionati dai videogiochi, al punto da dedicare ad essi buona parte delle loro giornate. Si tratta di una “evasione virtuale” costante, e le autorità temono che questo impedisca ai giovani di assimilare con efficacia la propaganda che il Partito comunista propina quotidianamente, a dosi industriali, a tutti i cittadini.
Sulle spalle dei ragazzi grava però il futuro del Paese, e proprio per questo il Partito/Stato ha deciso di attuare una stretta di grandi proporzioni. Non a caso il quotidiano economico del Partito ha definito i videogiochi online come una sorta di “oppio spirituale” dal quale le giovani generazioni devono essere salvate ad ogni costo.
Sotto accusa è finito il colosso del gioco online “Tencent”, che è anche primo nel mondo in questo settore, e il suo prodotto di maggiore successo “Honor of Kings”, venduto pure all’estero.
La critica del quotidiano del Partito è stata sufficiente a far crollare le quotazioni di “Tencent” in Borsa di un buon 10%. Molti analisti ritengono che la mossa delle autorità rappresenti la volontà governativa di limitare l’influenza dei colossi tecnologici cinesi dal punto di vista economico, riducendone inoltre l’ascesa e la relativa indipendenza.
Xi Jinping ha più volte affermato, negli ultimi tempi, che nella Repubblica Popolare niente e nessuno può sottrarsi alle direttive del Partito, che è per l’appunto diventato un “Grande Fratello” di stampo orwelliano. Ecco quindi la battaglia condotta contro alcuni grandi “tycoons”. Esempio tipico Jack Ma, proprietario del colosso dell’e-commerce “Alibaba”, in pratica sparito dalla scena pubblica dopo che Xi e il suo gruppo dirigente avevano criticato e condannato le sue strategie economiche.
Come si diceva dianzi, la scure del Partito è calata anche sul collo dei ragazzi che dedicano troppo tempo ai videogiochi. La conseguenza è che gli utenti al di sotto dei 18 anni potranno d’ora in avanti usare i videogiochi una sola ora nei giorni feriali, e due ore in quelli festivi.

Qualcuno si chiederà come possono le autorità verificare che i giovani si attengano a tali disposizioni draconiane. La risposta è semplice. Avviene mediante il controllo facciale delle persone, del resto già ampiamente utilizzato per garantire l’ordine pubblico. Proprio usando tale strategia Pechino è riuscita a “normalizzare” Hong Kong, praticando il controllo facciale a tappeto di dimostranti e oppositori anti-cinesi.
Viene inoltre stabilito un “coprifuoco” dalle 22 alle 8 di mattina, ore in cui l’uso dei videogiochi è proibito. Se a ciò si aggiunge il fatto che Pechino ha reso inaccessibili ai propri cittadini tutti i social network occidentali, il quadro è completo. In sostanza i cinesi sono strettamente controllati dal governo, Pechino ambisce alla completa “sinizzazione” di tutto ciò che ha a che fare col web e con il mondo virtuale.
In altre parole vuole promuovere, anche con la coercizione, i valori “patriottici” diffusi dal Partito, impedendo che i cittadini – e in particolare i giovani – siano esposti a valori di tipo occidentale perché giudicati anti-patriottici.
Non sembra pertanto sbagliato riferirsi al “Grande Fratello” di George Orwell: la Cina sta andando proprio in quella direzione. Resta tuttavia da capire se, e fino a che punto, la stretta sia dovuta anche al timore di perdere il controllo sociale.
Dopo che Pechino aveva affermato in tono trionfalistico di aver sconfitto in modo definitivo il Covid 19, la pandemia è riapparsa con numerosi focolai in numerose città tra cui Pechino, Nanchino e la stessa Wuhan, luogo d’origine del virus che ha messo in ginocchio il mondo intero. Non è detto, insomma, che la strategia del Grande Fratello orwelliano sia destinata a funzionare.