Kamala Harris sarà la vice di Joe Biden

Kamala Harris. Picture source: Enciclopedia Britannica
di Michele Marsonet.
Dopo un lungo processo di selezione, Joe Biden ha finalmente scelto chi lo affiancherà nella corsa alla presidenza Usa. Terminano così le polemiche sulla lentezza del candidato democratico, che aveva indotto molti ambienti a usare in abbondanza il nomignolo “sleepy Joe” che Trump gli ha subito affibbiato dopo la sua nomina da parte del partito democratico.
In effetti l’ex vice di Obama ha mantenuto le promesse, giacché aveva detto senza esitazioni di puntare su una donna, preferibilmente afroamericana o comunque appartenente alle minoranze etniche. E, in effetti, nessuna candidatura maschile è stata presa in considerazione.
La lentezza della scelta è in parte spiegata dal gran numero delle possibili candidate, giacché i giornali ne avevano contate ben 12. Fonti attendibili avevano già indicato che la prescelta sarebbe stata Kamala Harris, attuale senatrice della California e già procuratore generale in quello Stato chiave. Avendo 56 anni è piuttosto giovane, soprattutto considerando che i due candidati alla presidenza, Trump e Biden, sono invece anziani e ultrasettantenni.
Biden, in particolare, compirà 78 anni in novembre, il che induce a credere che non correrà per un secondo mandato La Harris, che è molto nota a livello nazionale, non è però afroamericana. Il padre medico ha origini giamaicane, e la madre, ricercatrice universitaria, origini indiane (appartiene all’etnia Tamil). Si è comunque sempre battuta con decisione a favore della comunità nera.
Appartiene senz’altro alla sinistra del partito ma non a quella più radicale, pur essendo su posizioni di sinistra più marcata rispetto a Biden. Si era pure candidata alle elezioni presidenziali per poi ritirarsi piuttosto in fretta a causa degli scarsi risultati ottenuti e dei costi della campagna. Dopo il ritiro ha subito appoggiato Biden con convinzione affiancandolo spesso in comizi e dibattiti, tutti virtuali per via della pandemia che negli Stati Uniti è dilagante.
Tra i due i rapporti personali sono ottimi e Biden ha sempre avuto per lei parole di stima, peraltro ricambiate. Unico neo un forte alterco durante un dibattito a causa di presunte relazioni che Biden avrebbe intrattenuto in passato con alcuni senatori in odore di razzismo. I suoi avversari notano che non si è mai scusata per quell’episodio, ma Biden non ha attribuito importanza all’incidente, preferendo trattarlo come indice di un carattere forte.
Il ticket democratico è dunque finalmente completo e si presenta bene davanti all’elettorato, in grado di sfidare apertamente il ticket repubblicano Trump-Pence già in corsa da tempo. Occorre solo appurare se gli afroamericani saranno soddisfatti della scelta, visto che in precedenza sembrava pressoché sicuro che sarebbe stata una loro esponente ad affiancare il candidato democratico. Inoltre la Harris potrebbe essere considerata troppo “moderata” dagli elettori che nelle primarie avevano puntato su Bernie Sanders.
Biden può comunque vantarsi di aver riportato le donne al centro della scena dopo l’imprevista sconfitta di Hillary Clinton nelle ultime elezioni. E, in caso di successo, Kamala Harris sarebbe la prima vice-presidente donna degli Stati Uniti. E’ nota, inoltre, la sua amicizia personale con l’ex presidente Brack Obama.
Non solo. La caratterizzazione progressista – ma senza punte di estremismo – di Kamala Harris può aiutare Biden nella sua corsa. Molti elettori democratici (o potenzialmente tali) vedono infatti con sospetto le proposte miranti a tagliare i fondi alla polizia, soprattutto dopo che in molte città i dimostranti hanno causato grandi devastazioni che, spesso, hanno coinvolto negozi e proprietà degli afroamericani. C’è dunque la possibilità che molti siano attratti dagli slogan “law and order” diffusi da Trump.
Ora i democratici sperano che Biden, finora un candidato quasi invisibile, entri nella contesa con maggiore decisione appoggiandosi per l’appunto sulla freschezza della Harris. Mentre la pandemia continua a mietere vittime, e Donald Trump accentua sempre più la guerra mediatica e commerciale con la Cina, il ticket democratico finalmente completo deve dimostrare che i punti di vantaggio che i sondaggi attribuiscono a Joe Biden sono giustificati.