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Rosebud contro la superstizione. Impegno didattico, educazione alla laicità e al metodo scientifico – Esplorando la Nebula Eagle e i Pilastri della Creazione

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Credit: NASA/CXC/INAF/M.Guarcello et al.; Optical: NASA/STScI

Nota autorale: Ieri mattina mi è capitato di vedere nel programma “Forum” di Canale 5, un caso che mi ha lasciata di stucco e senza parole. Una madre che difendeva il suo diritto a indottrinare la sua bambina di tre anni come meglio riteneva, con il risultato che quella bambina passava il tempo a pregare incredibili deità e a recitare ridicolissime preci. Il danno fatto a questo minore, benché nell’Italietta dedita alla superstizione non lo si comprenda, è di fatto incalcolabile e considerando la giovanissima età della bimba forse ormai irreparabile. Da anni non mi prendo più la briga di tradurre pezzi scientifici per Rosebud perché non ho tempo, ma oggi voglio farlo perché la superstizione si combatte solamente con l’istruzione, instillando l’amore per la conoscenza e per la ricerca scientifica, solleticando la curiosità intellettuale…. È una piccola cosa, ma oggi mi sono sentita di farla  e spero in futuro di poter farlo di più, magari penalizzando le scritture eruttanti bile contro il politicume italico. Rina Brundu

La Nebula Eagle (Aquila), conosciuta anche con il nome di Messier 16, ingloba l’ammasso stellare di giovane formazione NGC 6611. È anche la zona della spettacolare regione di formazione di nuove stelle nota con il nome di “Pilastri della Creazione”, collocata nella sezione meridionale della Nebula Eagle.

Questa nuova ricostruzione fotografica mostra la regione intorno ai Pilastri, che distano dalla Terra circa 5700 anni luce. L’immagine unisce dati a raggi X dell’Osservatorio a Raggi X Chandra della Nasa e informazioni ottiche del Telescopio spaziale Hubble. Le immagini ottiche riprese con dei filtri in modo da evidenziare i gas e le polveri interstellari, mostra una polverosa nebula marrone immersa in una foschia azzurro-verde e alcune stelle che appaiono nella foto come puntini rosati. I dati del Chandra ci mostrano invece raggi X provenienti da caldissime sezioni esterne delle atmosfere stellari. In questa immagine, raggi X fortemente, mediamente e lievemente energizzati catturati da Chandra sono stati colorati di rosso, verde e blu.

Utilizzando Chandra, gli scienziati sono stati in grado di individuare 1700 sorgenti di Raggi X nella Nebula Eagle (in questa piccola sezione catturata dall’immagine se ne vede solo una frazione). L’identificazione ottica e a infrarossi delle stelle è stata usata per eliminare eventuali elementi di disturbo in primo piano e nel sottofondo, e per stabilire che più di due terzi delle sorgenti sono molto probabilmente giovani stelle che fanno parte dell’ammasso NGC 6611.

La straordinaria e unica capacità di Chandra di identificare positivamente e localizzare sorgenti di raggi X ha reso possibile l’identificazione di centinaia di stelle di nuova formazione, e quelle che si stanno ancora formando (che vanno sotto il nome di protostelle). Le osservazioni a infrarossi del Telescopio spaziale Spitzer della Nasa e dell’Osservatorio Europeo Australe indicano che 219 delle sorgenti di raggi X nella Nebula Eagle sono giovani stelle circondate da anelli di polvere e gas e 964 sono giovani stelle che non hanno codesti anelli.

Combinati con le osservazioni di Chandra, i dati mostrano che l’attività a raggi X nelle nuove stelle con gli anelli è, mediamente, meno intensa che nelle stelle di nuova formazione senza gli anelli. Questo comportamento è molto probabilmente dovuto all’interazione dell’anello con il campo magnetico della stella ospitante Molta della materia presente negli anelli che circondano queste protostelle verrà alla fine disperso nello spazio dalle radiazioni delle stelle ospitanti, ma, in alcuni casi, una parte di quella potrà servire nella formazione dei pianeti.

In questa immagine, alcune delle sorgenti dei raggi X sembrano trovarsi tra i Pilastri della Creazione.

Tuttavia una analisi dell’assorbimento di raggi X di queste sorgenti indica che quasi tutte tali sorgenti appartengono alla più vasta Nebula Eagle piuttosto che essere immerse tra i Pilastri. Solo tre sorgenti di raggi X sembrano trovarsi vicino alla punta del Pilastro più grande. Le osservazioni a infrarossi mostrano che una protostella quattro o cinque volte la massa del nostro Sole, si trova vicino a una di queste sorgenti – quella blu vicino alla punta del Pilastro. Questa sorgente mostra un grande assorbimento di raggi X a bassa intensità energetica, la quale farebbe pensare a una collocazione dentro il Pilastro. Altri casi simili indicano che una di queste sorgenti è associata con una stella senza anelli di polvere e di gas fuori dal Pilastro e che una è un oggetto di disturbo in primo piano.

Original title:  “X’-ploring the Eagle Nebula and ‘Pillars of Creation‘. Translation into Italian by Rina Brundu. Please visit https://phys.org/ e very good site when it comes to scientific information. Many thanks to the editors should they pass by.