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Il caso Consip. Un mini saggio di Roberto Renzetti

Ci sono degli uomini politici, che sarebbe bene chiamare politicanti, i quali, se avessero come elettori dei cannibali, prometterebbero loro missionari per cena.
H.L. Mencken

C’è un insopportabile fetore in giro. Tralascio come sempre la destra perché lo schifo e la putredine sono per me storiche.
Mi occupo del PD, origine primaria del miasma che tutti noi avvolge. Lo so cosa vuol dire rinunciare ad un sogno a cui si è legata gran parte della propria vita. L’ho passato in gioventù e non mi sono mai completamente ripreso, lo misuro con il tifo che una persona di famiglia fa per la sua squadra del cuore. Si tratta di una condizione che riguarda la nostra ambita sicurezza nel nostro credo, nei nostri ideali. Rinunciare a ciò che si crede è rompere parte della nostra anima, è negare un pezzo di noi stessi. Meglio trovare ogni scusa, è colpa sempre di qualcun altro, il nostro sogno non può sbagliare ed il mio giudizio è certamente nel giusto.
Andando via dal PCI nel 1968 soffrii moltissimo perché avevo passato tutto ciò che ho accennato: i miei compagni d’università mi spiegavano ed io stringevo i pugni di rabbia per cercare risposte ma non ne trovavo.

Loro incalzavano ed io riportavo quelle obiezioni stringenti nella mia sezione divenendo io accusatore ma tra stretti compagni. Neanche lì venivano le risposte ma solo atti di fede. Poi tornavo nelle assemblee dove cori unanimi urlavano ritmando all’infinito: “Basta col PCI!”.
Riuscii ad andarmene solo quando l’offesa mi toccò direttamente, anche se era il motivo minore. Fui delegato al Congresso di Bologna del 1969. Capisco che ero un inutile sconosciuto ma, iscrittomi a parlare, lo feci quando me ne fu data la possibilità, alle 13 ore e 45 minuti, quando la sala era deserta per il pranzo. C’era solo il responsabile dell mia zona, il senatore Mario Mammuccari, che lla fine del mio intervento venne a dirmi che era molto deluso da me perché tutti credevano che io fossi un bravo compagno, invece criticavo il partito.
Per me era finita e, nella completa sofferenza, abbandonai il partito non rinnovando la tessera.
Poi piano piano, con il tempo, razionalizzai il tutto e capii che un essere pensante (quale io credevo e credo di essere) non può fare atti di fede e che se deve accettare delle scelte deve capire almeno il perché. Invece da un poso di tempo questo non accadeva più e si era caduti in mano ad intrallazzatori di bassa lega come Maurizio Ferrara, Antonello Trombadori, Giorgio Napolitano. L’obiettivo era il compromesso storico in nuce, compromesso che anticipava le teorizzazioni di Berlinguer del 1973. Si scambiavano i rapporti tra potenti con quelli che vivevo io in un paese in cui la DC era il clerico-fascismo con altro nome. Io ed i miei compagni del paese vivevamo una realtà di bestiale sfruttamento mentre i dirigenti ci invitavano a diventare alleati con quei padroni.
In ogni caso lì si consumò la rottura dalla quale fui strappato in due: da una parte ero ancora con tutti i compagni del mio paese che soffrivano le contraddizioni di cui ho detto, dall’altra mi battevo contro quel PCI che prendeva la strada che alla lunga l’ha portato al suo totale fallimento storico, politico e sociale che tutti oggi possono misurare. E non ne sono certo felice.
Qualcosa di simile accade per chi si interessa di calcio. C’è la squadra del cuore che, per farla breve, anche se fa schifo, non si abbandona, quella strana cosa chiamata tifo sostituisce ogni razionalità.

Veniamo a noi cercando di venir fuori da metafora.
Sono molti anni ormai che la sinistra tradizionale in Italia non esiste più. Fino a 5 anni fa si poteva comunque pensare che fosse diventata una blandissima socialdemocrazia convertita al liberismo. Poi la DC, anima incrollabile dei furfanti italiani, nascostasi in una putrida Margherita, ha ripreso forza e si è mangiato i DS. Tutto si è svolto negli ultimi 5 anni con un Hara Kiri di Bersani quando ha permesso che nelle ultime primarie del PD potessero votare anche i non iscritti al PD. E così ha vinto Renzi che sta alla sinistra come io alla Chiesa.
Ma non richiedo atti di fede nei giudizi. Provo a raccontare cosa è accaduto da quando quello sbruffone con ottimi appoggi, anche internazionali (Israele), ha preso il potere.
Ha iniziato con il bonus degli 80 euro per vincere le elezioni europee del 2014. Poi si è scatenato in promesse mai mantenute (una riforma al mese; pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione con le imprese, …). Ha poi messo mano alle leggi dello Stato riformando le strutture come un elefante in una cristalleria, anzi peggio perché se statisticamente l’elefante lascia qualcosa d non rotto, il bullo di Rignano ha meticolosamente e con metodo rotto tutto ciò che gli è capitato a tiro.
Jobs Act: si toglie l’unica difesa dei lavoratori alla prepotenza padronale, l’articolo 18; si toglie la Cassa Integrazione come l’abbiamo conosciuta; si rendono i voucher un’autostrada per i banditi; si modificano le aste in modo che ancora i banditi possano fare il loro comodo.
Buona Scuola: si sbandierano le assunzioni di insegnanti come una regalia del governo quando invece sono una imposizione dell’Europa (neppure rispettata completamente ma solo per metà); si organizzano i trasferimenti in modo criminale; tutto è in ritardo; i dirigenti possono scegliersi gli insegnanti (norma tipicamente renziana che prevede l’assunzione degli amici degli amici); si introduce la scuola-lavoro che è un furto fatto ai giovani trattati come carne da macello ancora di padroni che sostengono Renzi; si riduce drasticamente la parte qualificante dell’istruzione preparando degli ubbidienti lavoratori per i mercati che piacciono all’OCSE; si fanno fare le valutazioni scolastiche dagli esterni dell’IEA, servili esperti dell’OCSE; si è esternalizzato ogni sevizio; … In definitiva si è bombardata una scuola che già presentava molte crepe dopo la prima grave incursione di Luigi Berlinguer e indegni successori. Pwer capire come è ridotta la scuola si pensi che Renzi-Gentiloni hanno scelto come ministro dell’istruzione una assoluta nullità, Fedeli, una che neanche è in grado di capire qual è l’argomento del contendere.
Disastro banche: si sono fatte leggi che hanno permesso di truffare decine di migliaia di cittadini; si sono salvati i dirigenti che avevano fatto man bassa dei risparmi o rubandoli o regalandoli ai potenti che sono poi i sostenitori di Renzi; hanno tolto 20 miliardi dal bilancio dello Stato per salvare 3 di queste banche (MPS, Banche venete), quelle più vicine agli amici degli amici, mentre le famose 4 banche, più piccole, sono state buttate a mare.
Nomine negli Enti di Stato e nella PA: Renzi si è impadronito dello Stato mettndo i suoi fidi dovunque, ENEL, ENI, Poste, Leonardo, Entrate, Consip, RAI… In totale oltre 600 fiorentini localizzabili in un raggio di 80 km da Firenze hanno occupato tutto ciò che era possibile. Ha sistemato il consiglio comunale PD di Firenze di quando era sindaco ai vertici dello Stato, ha ricavato persone da sistemare nella Provincia di Firenze e nella Regione Toscana. I risultati sono quelli pietosi che tutti viviamo. E’ aumentata la burocrazia, il rientro sbandierato dell’evasione fiscale è dovuto all’accanimento inquisitorio e vessatorio delle Entrate della Orlandi su multe, errori, comunque cose piccole (mentre si contrattano favori fiscali infiniti alle grandi multinazionali come Amazon, Apple, Google).
In questa vergognosa gestione c’è l’ostentazione dell’amicizia con Marchionne, capo di quella ex FIAT che ha succhiato i soldi all’Italia (quanto è stato regalato a Fiat avrebbe permesso allo Stato di comprare sette industrie FIAT). Marchionne, incassati i favori ha portato Fiat fuori d’Italia, sta ricattando da anni gli operai italiani, paga le tasse in Olanda ed in Inghilterra ed egli personalmente le paga in Svizzera. E Renzi ci presenta questo grande esempio!
Ma Marchionne non è il solo. Molte aziende italiane incassano milioni di aiuti dallo Stato per andare a produrre in altri Paesi europei (EST). Mai una sanzione, una richiesta di riavere indietro il denaro! Ed i nostri operai perdono continuamente il lavoro per queste politiche indegne.
Penultimo esempio è ALMAVIVA, il call center che se ne è andato in Albania e Romania. Non avrei nulla da dire se questo call center fosse della FIAT ma, attenzione esso lavora per l’85% con aziende di Stato. Ed io o non capisco o divento viola a pensare che quella donnetta (ex CGIL) chiamata Bellanova non abbia minacciato ALMAVIVA di togliergli le commesse di Stato se andava all’estero. Cornuti e mazziati con quella donnetta festante e plaudente sul palco degli indegni piddini, al servizio continuo del padrone.
L’ultimo esempio è quello dell’azienda brianzola di isolanti, la K-Flex che ha preso tanti soldi dallo Stato, chiude in Italia ed apre in Polonia. La follia al potere, meglio forse dire, l’irresponsabilità, l’incompetenza, il crimine al potere. E di questi esempi, purtroppo, ve ne sono a centinaia.
Ho appena citato la RAI, ebbene è la prima volta nella storia delle Repubblica che un partito, il PD, prende tutto (i 3 TG), caccia gli indesiderati come Berlinguer, Floris e Giannini, e sistema delle scamorze avariate al loro posto.
Renzi ha permesso la svendita del nostro Paese a qualunque straniero passasse e volesse fare shopping.
Renzi è il promotore della distruzione delle coste e dell’inquinamento delle nostre più belle spiagge ad opera di petrolieri amici. Ricordate il referendum di un anno fa sulle trivelle? Renzi ha tifato e vinto per distruggere tutto, coste e spiagge. Solo uno scemo poteva agire così ma per il bomba la Total pesa di più di 60 milioni di italiani.
La questione dell’IMU sulla prima casa è come quella degli 8° euro e di tutti i maledetti bonus: è sbagliato ed anticostituzionale dare soldi a tutti indipendentemente dai redditi che hanno. Togliere l’IMU ad Angelucci come a me è una boiata.
Vi è poi la questione dei rapporti con l’Europa. Renzi strilla ma ubbidisce SEMPRE. E’ il cagnolino di Merkel. Si pensi solo che la maggioranza che governa l’Europa è fatta dai Popolari e dai Socialisti. Ebbene, una grossa fetta dei parlamentari europei è del PD e di FI. Qui strillano ma non fanno nulla anche se, insieme, potrebbero far cadere quelli che chiamano burocrati.
Le riforme di Renzi sono in massima parte state bocciate o dalla Consulta o dai cittadini (PA, Costituzione, Legge Elettorale, …, Jobs Act) eppure lo scout di Rignano insiste ed oggi ci costringe ad una legge elettorale proporzionale. Ha la completa maggioranza in Parlamento ma blocca tutto nelle Commissioni. Nessuna legge elettorale va avanti perché Renzi vuole l’ingovernabilità del Paese per poter dire che egli aveva ragione con l’Italicum. Non gliene frega niente del Paese ma solo dei suoi interessi egemonici da gran narciso.
E piano piano vengono fuori tutti gli imbrogli suoi e della famiglia Renzi che, chissà come mai, spunta in ogni banca o azienda che va in bancarotta. L’ultima impresa fallimentare con ruberie di soldi pubblici è quella dell’ADS Group di Pomezia. Un anno fa fu inaugurata con gran clamore insieme a quel personaggio da basso impero che è Testa di Chicco. Vennero assunte 500 persone con i contributi di 4000 euro a persona, secondo il Jobs Act. Oggi l’azienda chiude pur essendo in attivo e si sposterà all’EST. In tutte le manovre che sono intorno a questa ennesima vergognosa vicenda compare Tiziano Renzi e signora e soprattutto il primo compare dappertutto.
E qui arrivo alle vergogne CONSIP, l’azienda di Stato che deve comprare i beni per la PA in tutta Italia, un affare da poco meno di 3 miliardi. Alla testa della CONSIP Renzi nominò Marroni un consigliere regionale toscano e renziano. Ebbene un imprenditore che era molto caro a Veltroni, un tal Romeo, voleva infilarsi negli appalti di CONSIP e per farlo cominciò a pagare tangenti e contrattarne altre per futuri appalti. La vicenda era seguita segretamente dalla magistratura che aveva fatto mettere delle cimici nella sala riunioni della CONSIP. Ma una serie di voci arrivarono a Marroni che fece bonificare la sala per evitare che uscissero informazioni. Chi ha informato Marroni? Egli dice che è stato Lotti, uno dei bravi di Renzi. Poi escono altri nomi, confermati dal renziano Vannoni, Presidente di Pubbliacqua di Firenze: il Comandante Generale dei Carabinieri Del Sette ed il Generale dei Carabinieri della regione di Firenze, Saltalamacchia. Tutti costoro sono indagati e, anche qui, esce il nome di babbo Renzi.
La magistratura azzoppata continua ad indagare e noi continuiamo ad avere un Ministro, Lotti, che avrebbe fatto saltare l’indagine avvertendo delle cimici, e un tal Marroni che avrebbe mentito (insieme ai generali CC) calunniando un ministro.
L’ultimissima vicenda è il salvataggio di Minzolini, una vergogna sesquipedale che solo il PD poteva sostenere. Zanda, capogruppo PD al Senato ed ex consigliere di Cossiga, quello di Giorgiana Masi e di Gladio, aveva dato libertà di coscienza ipotizzando che i suoi senatori avessero tale esoterica qualità (ha salvato Minzolini anche l’ex lottatore continuo Manconi, marito di Bianca Berlinguer). Alla fine la legge è uguale per tutti meno che per i parlamentari che hanno licenza di compiere crimini a volontà. Si può da qui ben capire come alcuni saggi francesi pensarono alla ghigliottina per farla finita con i privilegi.
Speranze di cambiamento? Forse ma io non ci credo. Il PD è ormai un’associazione a delinquere con molti fessachiotti che continuano a sostenerlo. Che pena che mi fanno, mi ricordano me stesso molti anni fa ed i tifosi che ormai si incontrano ovunque. Abbiate il coraggio della ragione e come diceva qualcuno molto più importante di me l’unica cosa che si potrà perdere sono le catene. Gente che ha lavorato una vita che non ha il denaro per curarsi, per mangiare, per vestirsi, per accudire la famiglia, … uno scandalo!
Una parola, una sola, la devo dire sui 5 stelle e naturalmente relativamente al luogo citato per il loro massimo fallimento, Roma.
Certo vedere la situazione quale si presenta è demoralizzante e, senza usare la ragione, verrebbe da dire che “basta, se ne vadano!”. Poi, ragionando sul passato si scoprono molte cose. Solo un miracolo potrebbe risolvere in vari anni i disastri combinati dal PD da Rutelli a Marino, intervallati da Alemanno. Hanno rubato a più non posso, non hanno amministrato ma rubato, preso tangenti, fatto favori a pagamento. Di fatto tutta la città non funziona, gli uffici sono in mano a bande di opportunisti che possono ricattarti e bloccarti qualunque attività se non paghi, non vi sono autobus e quelli che vi sono risultano non vecchi ma antichi, la raccolta della spazzatura fa pena perché la pulizia riguarda solo la mattina quando passano i compattatori, ma poi data l’alta densità della popolazione, i cassonetti si riempiono subito trasbordando. Occorre almeno raddoppiare la raccolta (ed occorre dire all’AMA che oltre a svuotare i cassonetti, occorre spazzare e pulire gli stessi e lì intorno).
Ma qui veniamo al nocciolo del problema: non vi sono soldi, anzi si sono trovati 16 miliardi di debiti con scadenze immediate per molti milioni. Come si interviene? E’ molto difficile. E’ facile solo per la virago De Biase, moglie di Franceschini e capogruppo PD al comune, essendo PD gode di amicizie potenti che finanzierebbero il tutto in cambio di appalti farlocchi. Ed il PD sa come fare a rubare in silenzio finché non si scopre mafia capitale che or ha coinvolto anche il massimo consigliere di Veltroni, Bettini. La speranza PD non esiste come non esiste la speranza della destra. Il movimento 5 stelle deve cambiare totalmente il modo di reclutamento della classe dirigente. Così non funziona ed io non mi potrò mai fidare di un troll qualunque che con qualche click diventa amministratore.
Io spero sempre che la sinistra, nelle sue infinite sfaccettature, la finisca con il leaderismo e sappia ciascuno rinunciare a parte di sé per l’interesse comune. Se si cerca il pelo nell’uovo si rischia che nel frattempo l’uovo marcisca.

Roberto Renzetti

PS. Mostrino i piddini ed i forzitalioti che ci tengono all’Italia: sfiducino quel bove olandese di Dijsselbloem, presidente dell’eurogruppo, che ha sostenuto allegramente che noi sud europei spendiamo i loro soldi con donne e

1 Comment on Il caso Consip. Un mini saggio di Roberto Renzetti

  1. Andrea // 26 March 2017 at 06:50 //

    I numerosi fatti elencati si devono valutare con altri occhiali e piú realismo. Il bilancio del recente ci ha rimesso in piedi in Europa. Non si puó ignorare che l’Italia è la terza potenza europea. Certo c’è molto da fare, le leggi vanno migliorate, la corruzione pur colpita va ulteriormente perseguita ecc.

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