Diritti negati: sostegno alla lotta di DJ FABO
Viviamo tempi barbari! Tempi in cui, paradossalmente, l’unico che sembrerebbe tentare di aggrapparsi alla ragione è proprio quel grande Papa Francesco che solo ieri invitava il suo gregge di pastori dell’anima ad accogliere con “tenerezza” i ragazzi che desiderano convivere. Adesso occorrerebbe che questo immenso successore di Pietro trovi anche la forza per fare un ulteriore passo in avanti, per spronare i “suoi” a consigliare a quegli stessi ragazzi di rimandare qualsiasi idea di nozze e concezione ai quarant’anni, a concentrarsi sullo studio, sulla formazione, sul lavoro, sullo sviluppo di una loro coscienza d’intelletto sostanziale, importante, capace di guidarli con saggezza nel loro difficile percorso futuro.
Non sono questioni da prendere con leggerezza, men che meno per quei giovani che vivono in paesi come l’Italia. Per quei giovani che hanno purtroppo la sfortuna di vivere in un Paese in cui un ministro della Sanità diplomato perde tempe a sconfessare i bandi pubblici che giustamente ricercano ginecologi e medici non obiettori, mentre intanto i furbetti del cartellino continuano nella loro mission corruttiva-dal-basso come prima e più di prima. Confesso che quando ho visto i titoli dei giornali che eternavano le ultime parole diseducative e di fatto neganti un diritto minimo all’well-being delle giovani donne da parte della ministra Lorenzin sono rimasta indignata: neppure tra gli Stati canaglia del Medio Oriente e del Sud America si osa tanto!
Non credo che ci sia bisogno di ribadirlo in questo modesto contesto, e penso inoltre che le madri italiane siano accorte quel tanto che basta, ma MAI, MAI portare una ragazzina alle prese con i suoi primi problemi di donna da un medico obiettore, non importa quanto bravo! Le incredibili percentuali bulgare di medici obiettori che esistono in Italia sono di fatto un problema sostanziale per l’incolumità di ogni donna nel nostro Paese, mentre se a questo deleterio status-quo si aggiunge la “barbarie” della politica medievale di cui sono espressione personaggi come Beatrice Lorenzin, i quali dovrebbero almeno imparare a misurare le loro parole viste le cariche pubbliche che ricoprono (questo elemento formativo di fatto viene insegnato anche nelle scuole secondarie!), si comprende bene perché non ci sia proprio da scherzare sull’argomento. Ma nel dubbio, che fare? A mio avviso bisogna rivolgersi alla tanto vituperata Rete dove vivono infiniti siti molto validi e persone comuni ma capaci che possono consigliare, indirizzare e sicuramente raccomandare personale medico conosciuto, bravo, che non confonde la superstizione con l’esercizio della sua pratica.
Che dire infine delle dissennate campagne del giornale “Avvenire” contro il sacrosanto diritto all’eutanasia, contro il nostro inalienabile diritto a morire? Le trovo vergognose, insultanti, altrettanto indegne di un Paese civile delle esternazioni di Beatrice Lorenzin. Tutto il mio sostegno alla lotta per la pace, per la vita oltre la vita del dj Fabo, e mentre gli mando il mio affetto ne profitto per ricordargli che la civile Svizzera per nostra fortuna non è situata molto lontana da noi. Ma a proposito di quelle valide associazioni che anche in Rete si adoperano per supplire alle mancanze istituzionali, pubblico qui di seguito il video prodotto dall’Associazione Luca Coscioni sul caso Dj Fabo: non è molto ma se tutti noi facessimo il poco che possiamo fare forse anche la nuova barbarie dei tempi troverebbe maggiore difficoltà a imporsi, e a piegare la nostra etica e il nostro spirito da par suo!
Rina Brundu
Strano paese il nostro,che lascia la gente che vuole vivere, a morire di stenti,mentre si arroga del diritto di far vivere, chi e gia’ morto.Buon viaggio Fabo.