Roberto Renzetti – Igiene personale e sociale tra rito, mito, storia e futuro (Tempesta Editore)
….. Si racconta che quando il Regno di Napoli cadde in occasione dell’Unità d’Italia, i funzionari sabaudi si trovarono di fronte al bidet che non conoscevano e, dovendo redigere l’inventario degli oggetti presenti, lo catalogarono come oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra. D’altra parte la sua forma ha dato adito, nella storia, a nomi differenti: nel XVIII secolo, un rivenditore dell’epoca, non avendo capito bene a che cosa servisse, lo proponeva al pubblico come custodia per violino; il cardinale de Bernis (XVIII secolo), senza vergognarsi per il gesto, un giorno fece un dono a Giuliana di Santacroce: un bidet in argento scolpito. La nobildonna, non sapendo a che cosa servisse, durante una sontuosa cena natalizia, lo usò come piatto di portata per un enorme capitone. …
Scrive Roberto Renzetti a proposito del suo ultimo libro:”Sono partito dal modo di curare il corpo nell’antichità, in Egitto, Mesopotamia, Grecia, Roma, per arrivare alle regressioni del Cristianesimo. Ho cercato di raccontare come l’igiene da personale sia diventata sociale. Ho descritto alcune epidemie che hanno provocato milioni di morti ed hanno fatto capire l’importanza dell’igiene ambientale. E, mentre si debellavano gravi malattie con la scoperta delle vaccinazioni, nascevano nuovi e gravissimi problemi ambientali che provocavano e provocano nuovi morti”.