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Filosofia dell’anima – Galileo Galilei e Maria Celeste

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Processo a Galileo

di Rina Brundu. È il padre della Scienza moderna, del metodo scientifico, un genio straordinario e universalmente riconosciuto... Tuttavia, confesso di non avere mai subito la sua fascinazione, forse a causa dell’abiura dei suoi credo davanti all’Inquisizione, o magari perché come sempre accade le tematiche importanti la scuola italiana le relega in secondo piano.

È stato forse per questo motivo che, avvicinandomi finalmente alla sua figura, in età adulta e in una età in cui si è capaci di formarci un’idea nostra, ho fatto delle scoperte meravigliose. Per esempio ho scoperto un Galileo affettuosissimo padre di una figlia, Maria Celeste, avuta fuori dal matrimonio e costretta a diventare suora, ma che dalla sua solitaria cella penitenziale ha conservato sempre un amore profondo per il genitore. E poi ho saputo di quando al suo corpo è stata finalmente data sepoltura degna – la tomba si trova nella Basilica di Santa Croce a Firenze, davanti a quella di Michelangelo -, di quando la bara è stata aperta, un dito mozzato, e, con somma sorpresa, al suo interno sono stati trovati tre corpi: il corpo di Galileo, quello di un suo studente e un terzo che dovrebbe essere proprio il corpo di Maria Celeste, magari collocato colà da anima pia che ha voluto rendere un ultimo omaggio al padre e alla figlia permettendo loro di accompagnarsi per l’eternità.

E poi ho scoperto il Galilei uomo arrogante come nessuno e anche per questo visto con sospetto, ma, paradossalmente, anche un uomo dei suoi tempi fermamente convinto che Dio c’é e che la Bibbia non può sbagliare, sono gli uomini che la interpretano in errore. Difficile pensare che uno spirito così acuto non si sia reso conto che anche la Bibbia era stata scritta dagli uomini e che in quanto tale era racconto come molti altri, sicuramente peggiore di molti altri, ma certo è che nel caso se ne fosse reso conto ha finanche capito che era meglio tenersi quelle considerazioni.

Oggi come oggi ripensando al Galilei 70enne che preferisce soccombere al dettame superstizioso pur di non trascorrere la vecchiaia nelle segrete pontificie, viene molto difficile condannarlo. Per certi versi la sua abiura arriva come una sorta di ultima presa per i fondelli di quella stessa autorità che l’ha voluta: un poco come dire “Ti dò ragione, coglione, ma piaccia o non piaccia Copernico ha visto giusto”. Vero è però che anche le decisioni che prendiamo in vita fanno una differenza e magari Giordano Bruno non era il genio Galilei ma certo è che il suo disprezzo per quei dogmi obsoleti e la forza della sua anima nell’affermare la sua identità e la sua libertà sono diventati, nel tempo, esempio didattico mirabile; esempio plastico della forza e della grandezza insita nella nostra natura umana e di fatto insieme a personaggi come la stessa Ipazia, un ammirabile martire del pensiero libero.

In calce video-link ad uno straordinario documentario dedicato a Galileo Galilei.