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“DiMartedì”, o della grande rottura di c… dell’Augias renzista contra Travaglio…

indexdi Rina Brundu. Confesso che io il Corrado Augias di questi tempi non lo capisco. Sarà l’età (la sua!). Da mesi fa il giro delle sette parrocchie mediatiche con un libro in mano. Lo ha scritto lui. Titolo “Le ultime 18 ore di Gesù”. Cristo! Ma perché proprio le ultime diciotto? Ancora: quale sarà la misteriosa e sicura fonte a cui si è abbeverato l’autore per dirimere su questo fatidico lasso temporale con la competenza professionistica necessaria? Cioè, Augias, come testé scritto, ha la sua età ma dubito fortemente che esistesse già in quei giorni di duemila anni fa e dunque che possa parlare con la sicumera del testimone diretto, l’unica che, dato l’argomento, sarebbe necessaria per risultare credibile e indurre il futuro lettore all’incauto acquisto. Ma magari mi sbaglio, tutto può essere.

Di certo c’é che l’Augias che si è presentato ieri nell’ultima parrocchia presa di mira, il DiMartedì (La7) di Giovanni Floris, si prestava, a mio avviso, a una sola definizione… una grande rottura di coglioni. Senza offesa s’intende, ma nel mio vocabolario definirlo “maestrino” sarebbe peggio. Cioè, vieni in una trasmissione serale generalista nella sua natura, il target è l’approfondimento di questioni similpolitiche controverse e pretendi di trattarlo con la cortesia e la calma dispensata durante un tè pomeridiano a Buckingham Palace??!!

Il problema (sembrerebbe!!) era che ad Augias non andava bene l’enfasi del Travaglio impegnato a raccontare i mille trucchetti posti in essere dal renzismo per dare in estrema solitudine “l’ultima picconata alla Costituzione”. Augias avrebbe voluto un dibattito “serio”, “garbato”, “pacato”, di quelli dove il ritmo sarebbe stato rassicurante per infanti, donzelle in pericolo, ottuagenari difficili e lo avrebbe fatto sentire a suo agio. Insomma, qualcosa tipo le vecchie tribune elettorali, dove il primo politico di grido diceva la sua, il secondo si prendeva ordinatamente la parola e ringraziava, il terzo interveniva annuendo e tutti insieme si fottevano il paese. Pardon, il paese se lo sono già fottuto e adesso i nipotini renzisti sono impegnati a spolparne la carcassa…. ma che venga Augias da quei giorni andati a ricordarci che dobbiamo anche soffrire in silenzio mi pare davvero troppo!!! 

Domanda: non sarebbe stato più produttivo chiedere un passaggio a dottor Who sul Tardis per un viaggio nel tempo teso ad appurare se qualcosa è effettivamente successo in quelle fatidiche “diciotto ore” di cui sopra? Uno storico vero, infatti, potrebbe dissentire o avere qualcosa da dire.

Poi dicono che Casaleggio non aveva ragione quando dava il giornalismo per morto e sepolto: a mio avviso è pure bollito!

NOTA BENE: Detto quanto sopra, e muovendo oltre, mi preme precisare che meglio sarebbe se i redattori di Liquida rimuovessero la sottostante indecente pagina CORRADO AUGIAS EBREO dal loro sito, anche perché colà vi hanno fatto coinfluire un articolo contra-Bibbia cristiana di un autore pubblicato su Rosebud. Non sponsorizzo in nessun modo l’antisemitismo e francamente dovessi ritrovare la pagina RINA BRUNDU CRISTIANA mi girerebbero le balle all’infinito, ben oltre le sfere dantesche di somma beatitudine. Prima la togliete meglio é! Sic. RB