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Sul mio “anno iliese”

di Rina Brundu.

Lo sappiamo fin troppo bene, questo 2020 passerà alla storia come una anno miserabile. Un anno che in virtù della pochezza di alcuni si è portato via i tanti. Un anno che ci ha cambiato, nessuno escluso. La speranza è che questi cambiamenti possano portare qualcosa di positivo nel futuro prossimo, come in realtà è sempre accaduto dopo le più grandi catastrofi. Se è vero però che questa è la prospettiva collettiva, è pur vero che ognuno di noi ha vissuto questi dodici mesi in maniera diversa. Non sono abituata a mentire, né quando parlo e men che meno quando scrivo i miei pensieri nero su bianco, ragion per cui, malgrado il mantra imperante, racconterò la verità: il mio 2020 è stato meraviglioso!

È stato meraviglioso per i fatti occorsi, per le notizie ricevute, finanche per le cose che ho fatto, tra le altre alla mia età non mi sono risparmiata un po’ di quello che potrei chiamare “training NASA” per gli astronauti, con tanto di video a documentare l’esperienza, ma soprattutto riuscendo a portare a termine il “task” senza vomitare, un compito non così semplice come potrebbe sembrare quando si viene sballottati per l’aere qui e là. Naturalmente, questo è avvenuto nei primi mesi dell’anno, a febbraio, quando ancora il Covid non sembrava l’argomento serio che sarebbe diventato poi… Ma, in tutta onestà, non sarà né per il suddetto “training” né per il Covid che io ricorderò il 2020 in maniera diversa. Nel mio orizzonte privato quest’anno sarà sempre associato ai miei studi iliesi, ovvero ad un periodo di intensa ricerca, anche sul campo, che alla fine di un viaggio di conoscenza particolarmente faticoso mi ha regalato qualcosa di splendido, qual sempre è il dono della perfetta coscienza di quella che è la nostra vera effettiva matrice etnica; mi ha regalato un ritratto straordinario di una identità culturale che è semplicemente mirabile.

L’ultimo lavoro, più degli altri, ovvero Iliesi. Alle origini di una nobile identità, il quale ha comportato l’analisi tecnica di circa 250 toponimi ogliastrini, è stata la sfida più importante, ma anche più rewarding, si direbbe da queste parti.

L’unico neo è stato il fatto che, pur partendo dagli studi del professor Pittau, la mia analisi filologica mi ha portato in una direzione completamente diversa dalle conclusioni raggiunte a suo tempo dal professore. Detto altrimenti, i miei studi hanno mostrato chiaramente che quei toponimi hanno una significazione differente da quella intesa da questo mio amatissimo maestro, sebbene la base da lui provvista (così come quella provvista da diversi altri autori sardi dei secoli andati), sia stata comunque molto importante per giungere a tale diversa interpretazione.

Conoscendo molto bene Massimo Pittau, so che mi perdonerà per avere osato tanto… anzi, credo che non si sarebbe aspettato nulla di meno! Su questi argomenti, magari ci tornerò in futuro qui sul sito; di contro, il 2021 marcherà per me il ritorno a casa, verso la fisica e la filosofia che, invece, mi sono mancate molto negli ultimi dodici mesi, sebbene non le abbia abbandonate del tutto.

Ora come ora, preferisco però mandare un messaggio di affetto e un abbraccio a tutte le persone (davvero tante), i professori, gli autori, i tecnici in Sardegna, nella penisola, finanche nella penisola iberica, che negli ultimi mesi ho disturbato durante il processo di raccolta dati. Vorrei ringraziare tutti quanti per la cortesia, così come vorrei ringraziare tutti coloro che hanno acquistato i libri, i libri di Ipazia in generale, e quelli relativi a questi studi in particolare. Si è trattato di un progetto sostanziale, di cui al momento si comprende per lo più il suo essere solamente un inizio, tra le trame più larghe dei diversi percorsi, anche editoriali, che verranno seguiti, con quello filosofico che resterà il principale…

Resta il fatto che sarà comunque l’inizio di un’altra avventura meravigliosa, proprio come meravigliosi sono stati i duemila anni di storia iliese in Sardegna, in Ogliastra, una conditio-sine-qua-non che, almeno per quanto mi riguarda, ha determinato ciò che sono, come sono e tutto ciò che sarò.

Ps: Buone feste a tutti da una nicchia unica, sempre più straordinaria… e ricca!

Gli ultimi due studi storici

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