QUANDO ERAVAMO GRILLINI. Come Antonio Gramsci… nel Far West e… la “febbre da invio CV”.
Estratto
Trista gente è quella di un popolo che segue lo sbatter di bandere e stendardi piuttosto che le idee ben mastecate.
da Scritti di governo, Niccolò Machiavelli
Quei quattro gatti che mi seguono da trenta anni lo sanno bene: sono abituata a fare le mie dichiarazioni, scritte o orali, sempre in chiaro, presentandomi con il mio nome e cognome. Non uso nick, non li ho mai usati e non intendo cominciare a farlo da oggi in poi, men che meno in situazioni in cui debbo esprimere il mio parere sulla situazione politica, qualunque sia il contesto, nazionale o internazionale, di riferimento.
Con il mio nome e cognome, armata solamente della mia datata idealità, mi sono quindi presentata anche sul sito dei Cinque Stelle, sul cosiddetto Blog delle Stelle (sic!), ma forse sarebbe meglio scrivere che mi sono presentata sulla prateria in stile far-west che era il sito dei Cinque Stelle[1] nel maggio del 2019.
Non furono pochi gli aspetti stonati che mi colpirono subito: mi colpì la leggerezza intellettuale dei pezzi postati, mi colpì il sito in completa balìa dei “trolls” internettiani, mi colpì l’utilizzo pressoché totale di nick da parte degli ossimorici utenti-rivoluzionari, mi colpì la completa apparente assenza nei commenti in calce dei leader di quel MoVimento, mi colpì la presenza infestante di diversi personaggi che spadroneggiavano su quel luogo virtuale in modalità childish, come se lo stesso fosse un blog privato e non l’organo ufficiale di un partito politico che incidentalmente in quello stesso periodo era al governo della nazione.
D’accordo, quando decisi di fare parte di quella comunità non pensavo che colà avrei trovato novelli Antonio Gramsci impegnati a dirimere di politica. Simili personaggi mancano nelle redazioni dei principali giornali italiani, difficile che potessero trovarsi lì! Tuttavia, mai avrei immaginato un tale stato di abbandono e di degrado etico e intellettuale di quella che gramscianiamente potrei definire la macchina della propaganda del Partito, ovvero di uno strumento di “lotta politica” la cui importanza era stata compresa in pieno dallo stesso grande pensatore sardo già agli inizi del XX secolo, prima che lo stesso fosse perfezionato, in modalità apocalittica, dal criminale nazionalsocialista Joseph Goebbels.
Non appartenendo alla categoria dei pensatori patinati, ma piuttosto degli spiriti che preferiscono vivere sulla pelle il loro impegno, non per questo ho pensato di recedere dal mio proposito! Pur con i tanti dubbi ho continuato a postare tra quelle pagine. L’esercizio mi serviva anche a comprendere le reali dinamiche che facevano vivere quell’angolo virtuale.
Col trascorrere dei mesi ho capito che il blog era frequentato da tante persone comuni molto per bene – non a caso erano le uniche che si presentavano con nome e cognome – cioè da persone che dieci anni prima avevano creduto e sostenuto convintamente il “messaggio” del duo Grillo-Casaleggio, ma che era anche luogo di ritrovo di tanti cosiddetti “big del Movimento”, giornalisti, addetti ai lavori, commentatori, avversari politici, tutti rigorosamente anonimi, che utilizzavano quelle pagine per i fini più disparati. In alcune situazioni, infatti, l’asse di comunicazione esterno agiva a più livelli, dunque convogliando messaggi decifrabili solo da un gruppo ristretto, in altri casi il fine, specialmente in presenza di quelli che venivano definiti “trolls piddini” (sic!), era quello dichiarato di deprimere il MoVimento e il suo organo di informazione in una.
Tutto questo è accaduto all along durante i quattro mesi della mia permanenza su quel blog, senza che mai si palesasse una figura credibile determinata a porre fine al deleterio status-quo.
Le elezioni europee e la febbre da invio-CV
Forse fu un caso, forse una circostanza oggettivamente fortunata, ma destino volle che mi trovassi sul sito del Movimento anche nel periodo delle elezioni europee, il 26 maggio 2019. Si trattò infatti di un’occasione unica per testimoniare in diretta la ressa che improvvisamente si formava in quell’angolo digitale di mondo vinto dalla febbre da invio CV. L’Italia intera sembrava impegnata in tale imprescindibile attività: personaggi noti e sconosciuti, laureati e analfabeti, cani e gatti, nessuno sembrava voler mancare l’appuntamento, mentre contestualmente impegnato a commentare in maniera rigorosamente anonima: che coglioni!, (da intendersi nel senso di “che forza, che coraggio!”, s’intende!).
A quel momento fatidico seguì poi un periodo d’attesa spasmodica, durante il quale i poltronari papabili si mangiavano le mani nell’attesa del responso del capo (Di Maio), del garante (Grillo), dei probiviri (sic!), e di chiunque avesse titolo a parlare in quelle circostanze.
Tuttavia, una volta pubblicato il responso, le reazioni erano diverse. In qualche caso, cioè nel caso di militante trombato, non si facevano attendere sul sito commenti riversanti veleno e ogni ingiuria possibile e immaginabile contro la redazione e i capi politici. Ma questo ci stava; molto più sorprendente era la riverenza con cui si accettavano le decisioni e le figure imposte dall’alto, senza alcuna protesta, senza mai osare alzare la voce: alla faccia della “lotta politica” di tipo gramsciano e della capacità di impegno da mostrarsi in sede interna e internazionale!
Di che mi sorprendevo? La verità è che io ero nuova sul blog e a quel tempo non sapevo ancora che chi dissente in casa dei Cinque Stelle ha una sola strada davanti: sparire, prima che venga fatto sparire, cancellato all’istante!
[1] www (dot) ilblogdellestelle (dot) it
Tratto da BRUNDU R., Quando eravamo grillini. Il grande bluff a Cinque Stelle, Ipazia Books, 2019.
SINOSSI EDITORIALE
“Vi parlo senza rimpianti – tuonava Beppe Grillo, moderno guru politico italiano, dalla sua catacomba-rifugio nella notte tra il 31 dicembre 2014 e il primo dell’anno 2015 – del resto cosa rimpiangeremo di questo 2014 che se ne va? Le balle di Renzi? Le balle del PD meno L? Di due partiti che si sono uniti per disfare la Costituzione e i cui padri costituenti sono in galera? La verità è che forse il 2014 ce lo ricorderemo solo perché sarà leggermente meglio del 2015. Tuttavia, non possiamo neppure negare che ormai ci stiamo abituando a questo marcio, alla sua percezione, ecco perché bisogna parlare sottovoce… Chissà? Forse l’ebetino si toglierà di torno, magari allo scopo di prepararsi per le Olimpiadi, allenandosi sui cento metri a ostacoli, nell’attesa del momento in cui verrà rincorso dalla popolazione…”.
Così tanto deve essersi abituato al “marcio” prodotto, che alla fine Beppe Grillo – smettendo di sussurrare e muovendo dall’umile catacomba alla villa di Bibbona – avrebbe deciso di prenderle per buone le “balle” del “PD meno L”, nonché di fare da padrino alla nascita, il 5 settembre 2019, di uno dei governi meno amati dal popolo italiano, il Conte Bis.
Questo libretto vuole essere una attiva e personale testimonianza di uno dei periodi più cupi di emergenza mediatica e democratica vissuti dall’Italia in epoche recenti; un periodo in cui anche lo stesso concetto di onestà intellettuale ha semplicemente smesso di essere, ma che, contestualmente, ha riaffermato, con la potenza di un assioma, il principio in virtù del quale quando si tratta di comprendere e spiegare la natura umana Niccolò Machiavelli “ha SEMPRE ragione!”.
Contenuti
Perché questo libretto?
1 Gennaio 2015 – Il discorso dalla catacomba
Altro che catacombe: ladri di democrazia!
Capo 1
Sulla natura della nostra “democrazia”
1.1 Di una epifania ontologico-politica
1.2 Il caso Italia: cronica emergenza mediatica
1.3 Il caso Italia: emergenza democratica?
Capo 2
Sui fatti dell’agosto 2019
2.1 In morte del Salvimaio…
2.2 Follia balneare di Matteo Salvini e nascita del “governo delle poltrone viventi”.
2.3 L’era del grillorenzismo e la restaurazione dell’ancien-regime
2.4 Notte della Repubblica: a volte ritornano…
2.5 Il PD scopre l’antirenzismo (5 anni dopo!)
2.6 Intanto Salvini gode, l’Italia diventa leghista…
Capo 3
Moderne distopie e velleità dei guru dei tempi
3.1 Il caso Beppe Grillo in Rai (1986) e la nascita del M5S
3.2 Scritti di governo
3.3 Dal grillismo all’era del grillorenzismo!
Capo 4
Autoritarismo delle moderne distopie: il Caso del Blog delle Stelle
4.1 Sul senso per la “democrazia” nelle caste populiste
4.2 La censura usata come arma nella “lotta politica”
4.3 Della casta grillina, o di quando la serva diventa regina
Capo 5
Machiavelli ha SEMPRE ragione!
5.1 Il potere logora chi non ce l’ha!
5.2 Sul tradimento del mandato popolare del 4 marzo 2018
5.3 Munificenza del Conte Bis e il Caso Segre
5.4 Artisti dei tempi e l’odio viscerale verso l’avversario politico: momenti censurabili dall’era del grillorenzismo
5.5 Sull’illusione, la disillusione e l’impegno in politica
5.6 Machiavelli ha SEMPRE ragione!
5.7 Niccolò Machiavelli: liberiamo l’Italia dai barbari, profittatori e scialacquatori!
Appendici
Notte della Repubblica (1)
Notte della Repubblica (3)
Notte della Repubblica (5)
Notte della Repubblica (7)
Notte della Repubblica (10)
Notte della Repubblica (12)
Della lotta democratica al tempo del grillorenzismo…
Umbria 2019: cronaca di una sconfitta annunciata!
Sui morti politici che parlano e sul capolavoro politico di Salvini: il machiavellismo imperat!
Casi politici e plastici dei tempi…
Perché il dicembre 2019?
Biografia
Libri di Rina Brundu
Fonte: www.ipaziabooks.com
Rina Brundu Scrittrice italiana, vive in Irlanda. Ha pubblicato i primi racconti nel periodo universitario. Il romanzo d’esordio, un giallo classico, è stato inserito nella lista dei 100 libri gialli italiani da leggere. Le sue regole per il giallo sono apparse in numerosi giornali, riviste, siti, e sono state tradotte in diverse lingue, così come i suoi saggi e gli articoli. In qualità di editrice ha coordinato convegni, organizzato premi letterari, ha pubblicato studi universitari, raccolte poetiche e l’opera omnia del linguista e glottologo Massimo Pittau (1921-2019), con cui ha stabilito un lungo sodalizio lavorativo e umano. Negli ultimi anni ha scritto saggi critici, ha sviluppato un forte interesse per le tematiche e le investigazioni filosofiche, e si è impegnata sul fronte politico soprattutto attraverso una forte attività di blogging. Anima il magazine multilingue www.rinabrundu.com.
Rina Brundu is an Italian writer and publisher who lives in Ireland. Author of several books and hundreds of articles and literary reviews, she has a keen interest in literary criticism, philosophy, e-writing and journalism.Website www.rinabrundu.com.