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Diritti: difendiamo gli Altri Esseri

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di Renato Pierri.

Pazzo il vecchio veterinario in pensione? Sadico? Incosciente? Oppure semplicemente troppo affezionato al suo cane? Non si sa. La gente diceva che aveva perso la testa dopo il grave incidente capitato al suo amico a quattro zampe. Troppo dolore nel vederlo così mal ridotto. Completamente cieco, povero cane, le quattro zampe erano diventate tre ed erano completamente fuori uso, paralizzate. Non abbaiava più, non guaiva più, non scodinzolava più, non correva più, non faceva più i suoi saltelli di gioia. Da quanti anni lo teneva in quelle condizioni il veterinario pazzo? Non mangiava e non beveva più, il povero cane, ma il veterinario grazie alle sue conoscenze mediche, aveva trovato il modo di nutrirlo con un tubicino che dal naso gli arrivava nello stomaco. Aveva trovato il modo di impedirgli di morire, povero cane.

Crudeltà? Non si sa. Non voleva perderlo, non gli sembrava giusto che morisse prima che diventasse vecchio. Quanti anni ancora per diventare vecchio, povero cane? Se lo accarezzava, se lo coccolava come un bambino accarezza e coccola un peluche. Ma non era un peluche, il povero cane. Non era morto, ma era come se fosse morto e non sentiva le carezze del veterinario pazzo. E neppure udiva le sue dolci parole.  Il dottore del paese, lo chiese una volta al veterinario, se non gli sembrava una crudeltà tenere per anni la bestiola in quelle condizioni.  Si era ammalato, il veterinario pazzo, e aveva chiamato il dottore a casa sua. Il medico aveva visto accanto al letto, in una sorta di culla, il povero cane disteso, immobile, aveva sentito le chiacchiere della gente sulla pazzia del veterinario e non aveva potuto fare a meno di chiedergli: «Non le sembra una crudeltà, una folle crudeltà tenere quella bestiola in quelle condizioni per anni e anni?». Ed ecco che cosa rispose il veterinario pazzo: «Voi medici non fate lo stesso con gli uomini? Non li tenete per anni e anni nelle condizioni in cui si trova il mio cane?» Il medico gli fece osservare che non poteva mettere sullo stesso piano uomini e animali. Ed ecco che cosa rispose il veterinario pazzo: «Per l’appunto, la pietà per gli uomini dovrebbe essere molto maggiore della pietà per un cane».