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Filosofia dell’anima – Sempre a proposito di “Quantum Leap”. Continuerà…

 

reality.jpgHo poco tempo in queste settimane anche solo per riflettere. Peraltro non riesco più a leggere i giornali italiani, o a seguire i programmi di simil-approfondimento politico, mi annoiano. Tutto già visto, tutto già detto, con la sola differenza che su questo sito lo abbiamo detto e scritto quando serviva.

Una delle mie epifanie che mi hanno colpito di più negli ultimi tempi, è quella che mi ha portato a realizzare come il fattore mediativo, nelle decadi andate fagocitato dai giornali, adesso non esista più. Letteralmente. Nell’epoca della disintermediazione siamo rimasti soli con noi stessi, con la nostra capacità di insegnarci anche perché, a ben guardare, rivolgerci ad altre fonti sarebbe controproducente. Questa è una realtà che diventerà sempre più vera con gli anni che passano. Immaginate, infatti, le esigenze intellettuali che potrà avere anche solo un ragazzino di dieci anni dei nostri giorni. Un ragazzino che se ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia capace, avrà acquisito già, alla sua “tenera” età, più o meno tutto il know-how, se non di più, di quello che hanno i suoi insegnanti. Chi lo aiuterà veramente a muovere oltre? Sono problemi molto seri che riguarderanno la scuola del futuro, una scuola che, necessariamente, dovrà essere molto diversa da quella attuale.

E gli adulti? Esiste, già fin da ora, un pianeta dove, anche un adulto, può acquistare maggiore know-how di quello che non possono più mettere a disposizione le veline giornalistiche, le scritture e le fonti informative tradizionali? A mio avviso sì, è il pianeta dello studio e della cogitazione intensi. Della ricerca. Da questo punto di vista per me quest’anno è stato un anno meraviglioso, con la scrittura della seconda parte di Quantum Leap che considero un punto importante del lavoro svolto, il più importante. Quella sezione di Quantum Leap è importante perché mi ha fornito la base di partenza per altri discorsi che mi piacerebbe fare. La speranza è dunque di poter riuscire a farli già partendo dal 2019. Qualche idea l’ho già in mente, ma il problema di questi “studi”, che si avvalgono soprattutto della tua capacità di cogitare, di creare meccanismi logici e sviluppare un’idea, è che poi ti distruggono mentalmente, ovvero richiedono una quantità di energie mentali importanti.

Alcuni giorni fa rileggevo proprio la seconda parte di Quantum Leap. Di quella lettura mi hanno meravigliato due cose: da un lato il fatto che riscontrassi tutta la logica nel discorso senza notare alcuna falla, dall’altro la complessità di quelle scritture che anche solo a rileggerle impongono “pesantezza”.

Ma soprattutto quelle scritture mi mancano. Come è possibile che ci possano mancare delle nostre considerazioni, dei nostri cogitamenti? A quanto sembra è però possibile: possono mancare al più profondo del nostro essere specie quando parlano della natura di quello stesso essere.

Il dono più grande che mi auguro per il prossimo futuro è dunque proprio questo: riuscire a portare avanti e a sviluppare ulteriormente quel postulato ontologico-quantistico, riuscire a farlo nel silenzio, riuscire a farlo con il rigore che necessita questo genere di studi. Poi sarebbe pure dolce… dormire.

Rina Brundu