LAMINA DI PIOMBO DI VOLTERRA
(CIE 52 a; TLE 401; ET, Vt 4.1 rec)
La lamina di piombo di Volterra contiene incisa una abbastanza lunga iscrizione in etrusco, la quale però è di difficilissima lettura perché già a prima vista si afferra che è stata scritta da una persona poco esperta.
Un evidente cambio della scrittura fa comprendere che l’iscrizione è stata fatta in due momenti differenti, da due differenti mani e forse pure da una terza, le quali hanno proceduto ad effettuare altrettante aggiunte.
L’iscrizione contiene 22 antroponimi, con i relativi prenomi abbreviati, e 10 appellativi comuni. Da questo suo contenuto lessicale si è compreso subito che la lamina in realtà è una delle numerose tabellae defixionis, che ci sono state conservate in tutte le lingue antiche e che fondamentalmente consistevano in “maledizioni” effettuate a danno degli individui nominati. Questi venivano consacrati a divinità ctonie o sotterranee e per questo motivo le tabellae venivano nascoste in grotte o nei muri dei cimiteri o dei luoghi sacri.
Con questo mio presente studio io ho effettuato le seguenti tre operazioni principali: I) Ho individuato l’esatto numero degli individui nominati, 22. II) Ho effettuato la “traduzione” degli antroponimi procedendo in questo modo: individuato per ciascun antroponimo etrusco il corrispondente antroponimo latino realmente documentato, ho volto questo in lingua italiana. III) Ho cercato di “tradurre” realmente i 10 appellativi comuni trovati a) connettendoli ad appellativi etruschi già conosciuti e tradotti, b) confrontandoli con appellativi latini nella supposizione che ne fossero derivati oppure costituissero la loro base originaria, c) tentando di tradurli in base al loro reale contesto linguistico. Ovviamente questa terza mia operazione è soltanto probabile ed inoltre aleatoria e pertanto toccherà ad altri miei colleghi linguisti o confermarla oppure presentarne una migliore: MAS «maschio, marito»; CURE «cura!, fa’!», MALAVE «soggetto-a a malia»; ICAP «rendi!», FULUNA «follone, lavandaio»; ACAP «rendi!», MAZUTIU «maledetto-a»; PULTACE «poltiglia, fanghiglia»; PUTACE PUTACE «scarto, spazzatura»; ΘEPZA «coppetta, tazzina».
Preciso che come trascrizione dell’iscrizione ho tenuto presente quelle complete di Massimo Pallottino (TLE) e di Helmut Rix (ET) e inoltre quella separata o distinta del Thesaurus Linguae Etruscae (I e II edizione). Poi preciso ancora che ai fini di una migliore perpicuità visiva e pure concettuale, ha trascritto in righe differenti quelle che mi sono sembrate altrettante sezioni dell’iscrizione.
(Prima mano)
V SUPNI ASTNEI
V(elia) Somnia Astia
V SUPNI
V(elia) Somnia
LARΘI PUINEI
Lartia Poenia
V SUPNI VELANIAL
V(elia) Somnia di Velania
V SUPNI CEICNAL
V(elia) Somnia di Caecinia
L VELUSNA FELMUIAL
V(el) Velusio di Fulmonia
V VELUSNA
V(el) Velusio
A VELUSNA
A(rrunte) Velusio
[V]ELUSNA L FULUNAL
Velusio L(aris/art) di Follonia
(Seconda mano)
V CALATI
V(elia) Galatia
V PUINA ARMNIAL
V(el) Poenio di Arminia
L LARΘRU FULNEI
L(artia) Lartona Folnia
PULTACE CEICNA ICAP LINEI
come fanghiglia (o Calus) rendi Caecinia Linia
L LARΘRU ΘEPZA
L(artia) Lartona “Tazzina”
CURE MALAVE
fàlla soggetta a malia (o Calus)
L CISTNA V ICAP FULUNA
L(aris/art) Cestio di V(elia) rendi(lo) lavandaio
(Terza mano?)
ACAP FULUNA MAZUTIU
rendi(lo) lavandaio maledetto
L LARΘUI CANIS
L(artia) Lartonia di Canio
A ARMNE ALPUZ
A(rrunte) Arminio di Alpionio
L LARΘU FULUNA
L(aris/art) Lartone Follone
A VELAN[A]
A(rrunte) Velanio
L PUINE[I]
L(artia) Poenia
L VELUSNA FASTIA
A(rrunte) Velusio (di) Fausta
L LARΘU LAΘI
L(aris/art) Lartone Latio
ΦLAVE URIN[A]TE
Flavio Urinate/io
L ARMNE MAS
L(aris/art) Arminio marito
VE CEICNEI
Ve(lia) Caecinia
Φ[L]AVE SETRA FEL(MV)
Flavio Setre Fulmone
ΘUŚCE FELMV
Tusco Fulmone
LARΘU PACE
Lartone Pacio
PUTACE PUTACE CURE
spazzatura spazzatura fànne (o Calus)
ANALISI LESSICALE
ACAP, ICAP probabilmente «rendi!», forme rafforzate di CAP(I) «prendi!, rendi!», imperativo forte al sing.
ALPUZ «di Alpionio», gentilizio masch. in genitivo, da confrontare con l’altro ALPIU e con quello lat. Alpionius (RNG).
ARMNE «Arminio», gentilizio masch., da confrontare con quello lat. Arminius (RNG) = cognomen «fabbricante di armi» oppure «uomo d’armi».
ARMNIAL «di Arminia», genitivo di ARMNI «Arminia».
ASTNEI «Astia», gentilizio femm., da confrontare con quello masch. lat. Astius (RNG).
CALATI «Galatia»», gentilizio femm. in genitivo, da confrontare con quello lat. Galatius (RNG).
[CALUS (dio degli inferi o del mondo dei morti, corrispondente a quello greco Ade).
CANIS «di Canio» gentilizio masch. in genitivo, da confrontare con quello lat. Canius (RNG) (TLE 401).
CEICNA, CEICNAI, CEICNEI «Caecina», gentilizio masch. e femm., da confrontare con quelli lat. Caecina, Caecinius (RNG).
CISTNA «Cestio», variante di CESTNA.
CURE «cura!, fai!, fa’!» (imperativo debole al sing.), da confrontare col lat. curare, courare, coirare, coerare «curare, procurare, (far) costruire, operare, dirigere» (finora di origine incerta; dell; deli; Etim; esl 472) e inoltre con l’inglese to care «curare» (indeur.) (TLE 51; dicle).
FASTIA probabilmente «(di) Fausta».
FELMV, FELMUIAL «Fulmonio», «di Fulmonia» gentilizio masch. e femm., da confrontare con quello lat. Fulmonius (RNG).
ΦLAVE «Flavio», antroponimo masch., variante grafica di FLAVE.
FULNEI «Folnia», femm. del gentilizio FULNI, che è da confrontare con quello lat. Folnius (RNG).
FULUNA «follone, lavandaio, tintore», variante di FULU. Anche «Follone» cognomen.
LARΘRU probabilmente errato per LARΘU «Lartone-a».
LARΘU, LARΘUI «Lartone, Lartona» (masch., femm.), probabilmente accrescitivo affettivo del prenome masch. LARΘ.
LAΘI probabilmente «Latio», gentilizio masch. da confrontare con quelli lat. Latius, Latinius (RNG).
LINEI «Linia», secondo gentilizio femm., da confrontare con quello masch. lat. Linius (RNG).
MALAVE forse «ammaliato-a, soggetto-a a malia», da connettere con MAL(E)NA «specchio» (?), con riferimento al timore che gli antichi avevano per lo specchio, nella sua natura di riproduttore misterioso di immagini (ancora adesso, a livello popolare, la rottura di uno specchio viene interpretata come un malaugurio). Vedi MALAVIS, MAL(E)NA, MALSTRIA.
MAS «marito», da confrontare coi lat. mas, maris «maschio» e maritus «marito» (finora entrambi di origine ignota; DELL, DELI).
MAZUTIU forse «maledetto-a», derivato da MAZUTI «maledizione» (?).
PACE «Pacio», gentilizio masch., da confrontare con quello lat. Pacius (RNG).
PUINA, PUINEI «Poenio-a», gentilizio masch. e femm., da confrontare con quello lat. Poenius (RNG), nonché con l’appellativo poena «pena»; oppure, in subordine, con l’etnico Poenus «Punico», cioè «Cartaginese».
PULTACE probabilmente «poltiglia, fanghiglia», da confrontare col lat. pulticula (LIOE 58, polta); però potrebbe essere errato rispetto a PUTACE.
PUTACE probabilmente «scarto, spazzatura», da confrontare col lat. putare «potare, pulire, ripulire».
SETRA «Setre», variante del prenome masch. SEΘRE (ThLE).
SUPNI «Somnia», femm. di SUPNA, gentilizio masch., da confrontare con quello lat. Somnius (RNG), nonché coi lat. somnus, somnium, sopor.
ΘEPZA forse ΘEP-ZA «coppetta, tazzina» (in diminutivo, come soprannome), da confrontare col greco dépas «coppa, tazza» (?)
ΘUŚCE «Tusco», in origine cognomen = “Etrusco”.
URIN[A]TE «Urinatio», gentilizio masch., da confrontare con quello lat. Urinatius (RNG), in origine cognomen = “nativo di Urina, Aurina (Saturnia)” (LEGL 93).
VELAN[A], VELANIA, «Velanio-a», gentilizio masch. e femm., da confrontare con quello lat. Velanius (RNG).
VELUSNA «Velusio», gentilizio masch., da confrontare con quello lat. Velusius (RNG).
Massimo Pittau
BIBLIOGRAFIA CON SIGLE
CIE Corpus Inscriptionum Etruscarum, 1893 ….
DELI Cortelazzo M. – Zolli P., Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, I-V, Bologna 1979-1988; DELI² II ediz. a cura di M. Cortelazzo e M. A. Cortelazzo, col soprattitolo Il nuovo etimologico, 1999.
DELL Ernout A. – Meillet A., Dictionnaire Étymologique de la Langue Latine, IV édit., IV tirage, Paris 1985, Éditions Klincksieck.
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ESL Breyer G., Etruskisches Sprachgut im Lateinischen unter Ausschluss des Spezifisch Onomastischen Bereiches, Leuven 1993.
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