The New York Academy of Sciences. A proposito della conferenza “Rethinking mortality”.

“Extraordinary claims require extraordinary evidence.”
Carl Sagan
In Italia occorre cominciare (e pure fermarsi) con Ernesto Bozzano, di cui scrivevo solo poche settimane fa in un mio post dedicato all’arte scritturale di Dino Segre, aka Pitigrilli (cliccare qui per il link alla pagina con la sua biografia). E comincio pure da me perché abborro gli scrittori “staccati”, detached dal loro pensiero scritto. Al tempo della mia fanciullezza io leggevo di tutto, dal tutto-Salgari alle avventure di un tal ragazzino canadese chiamato Danny Orlis, che poi scoprii essere una sorta di messo evangelizzatore dei Testimoni di Geova a quel tempo molto attivi nelle nostre zone. C’é da dire che se quelle letture, le avventure di Orlis non degli eroi salgariani, hanno avuto anche su altri lo stesso effetto che hanno avuto su di me a quest’ora quel particolare culto religioso dovrebbe essere scomparso dalla faccia della terra da parecchio, insieme a tutti gli altri. Ma dicevo di come da bambina io leggessi di tutto; leggevo così tanto che da quel tempo in poi ho formato l’insolita opinione che sovente leggere ciò che hanno scritto gli altri è solo un altro modo per disabituarci a pensare. Infatti adesso preferisco cogitare di mio.
Tuttavia, due tra i tanti testi letti in quella mia età più giovane non li ho mai dimenticati: il primo era Il Processo di Franz Kafka, che non mi interessa per gli scopi di questo articolo, e il secondo era un libro di Ernesto Bozzano che raccontava questioni mai sentite prima a proposito di come sarebbe la vita nell’aldilà. Benché bambina ricordo che divorai quel saggio, lo lessi e lo rilessi, capendolo nella sua diversa essenza. Ciò che mi meravigliava più di tutto, e che mi meraviglia ancora oggi, oggi che sono passati tanti e tanti anni da quei giorni, era la metodologia quasi “scientifica” utilizzata dall’autore nell’approcciarsi al “problema” trattato, la serietà di metodo, il “senso” nei suoi discorsi: finalmente non più adami ed eve, non più serpenti tentatori, arbusti parlanti, inferni senza ritorno e le solite cazzate varie che sentiamo ad ogni tocco di campana. Più tardi scoprii anche che gli elementi che avevano colpito me nelle scritture di Bozzano avevano colpito tanti altri lettori prima, e che colui, specialmente in contesti internazionali, ancor di più che in quelli-cattolici italiani, era considerato una delle poche persone che avessero mai affrontato la questione della vita dopo la morte in maniera seria.
Ripeto, lo scoprii più tardi. Lo scoprii più tardi perché duranti gli anni universitari mi allontanai da simili problematiche e a Bozzano ci sto tornando soltanto adesso dopo anni in cui questo “spinoso” argomento l’ho ritrovato sulla mia strada grazie alla lettura di tanti testi inglesi e soprattutto americani riguardanti i fenomeni e gli esperimenti OBE (Out of Body Experience) e NDE (Near Death Experience), vale a dire le esperienze extracorporee dello spirito e le esperienze di premorte. Come gli appassionati di queste tematiche ben sanno, oggidì esistono due sfide sostanziali che “provano” il nostro know-how scientifico e le sue possibilità di fare un sostanziale breakthrough, come nient’altro: da un lato abbiamo le implicazioni sull’universo fisico che porta seco la teoria delle stringhe (e soprattutto la M-Theory witteniana), e dall’altro gli esperimenti sui fenomeni NDE che vengono condotti ormai in grande numero dai neurologi nelle cliniche universitarie di mezzo mondo con lo scopo dichiarato di provare o di smentire l’esistenza di una coscienza extracorporea.
Come è noto queste discussioni vanno per la maggiore soprattutto in America. Gli americani infatti hanno la buona abitutine di non giungere mai ad azzardate conclusioni in base alle opinioni ma in base a risultati ottenuti con esperimenti controllati; hanno inoltre l’ancor più encomiabile abitudine di non ignorare un argomento solo perché non lo capiscono. Detto altrimenti non hanno il vizio italico di gridare al “miracolo” ma tendono piuttosto a scoprire il meccanismo che determina un qualsiasi “risultato”, anche il più sorprendente o imprevisto. Rispetto a questi discorsi, mi ha colpito di recente la serietà di approccio all’argomento OBE e NDE mostrata nella Conferenza organizzata dalla The New York Academy of Sciences che linko via YouTube in calce a questo articolo. Il programma è stato per lo più animato da scienziati ed esperti a vario titolo (Sam Parnia, Mary Neal, Kevin Nelson, Peter Fenwick). Tra gli altri, il momento più importante è stato, a mio avviso, quando Sam Parnia – medico rianimatore ed esperto di pratiche mediche di “resuscitation” – ha anticipato alcune conclusioni a cui sarebbe giunto il suo team di ricerca, laddove sarebbe stato chiaramente stabilito che i fenomeni NDE non sono fenomeni allucinatori.
Naturalmente, per chiunque abbia letto il libro-bestseller Proof of Heaven: A Neurosurgeon’s Journey into the Afterlife scritto meno di una decade fa da Eben Alexander, il neurochirurgo statunitense che ebbe una famosissima esperienza NDE, queste non sono novità. Di fatto l’esperienza del dottor Alexander fece scalpore proprio perché a causa della patologia che lo colpì, e in quanto specialista di settore, lui potè “provare” con una rigorosa e documentata analisi scientifica, supportata da colleghi di nome, rispetto alla metodologia, l’esistenza di una coscienza extracorporea.
L’altro elemento interessante in questo video sono le domande poste in coda alla discussione dal pubblico presente in sala. Di fatto è curioso notare come almeno due spettatori abbiano chiesto agli esperti (termine che rimane un parolone visto l’argomento) di fare un collegamento tra le teorie della Nuova Fisica e questi altri fenomeni. Neppure questa questione è cosa nuova in realtà e sono infinite le volte in cui ho sentito Tizio e Caio utilizzare le implicazioni che derivano dalle equazioni della M-Theory per giustificare una possibile nostra esistenza ultraterrena e con quella l’esistenza di Dio. Posto che la fisica quantistica non si occupa di dei di nessun tipo, mentirei se dicessi di non essere la prima a considerare la possibilità di un engine intelligente dietro quelle dinamiche matematiche che regolano l’universo così come lo conosciamo, come l’opzione più probabile per spiegare quei dettagli delle teorie quantistiche “del tutto” che impensierivano Einstein… ma da qui ad immaginare e ad accostare gli adami e le eve, le trinità, i roveti artenti e tutto il ridicolo carrozzone teatrale religioso (vedi ieri le incredibili posizioni di Brosio rispetto ai gusti culinari della “Gospa”), all’intelligenza fina che sembra essere necessaria per comprendere l’universo così ricreato, ce ne corre.
Anyways…. questo documentario è a mio avviso davvero valido e ne consiglio la visione anche a coloro che sono all’asciutto della materia e vorrebbero saperne di più. Dulcis in fundo… mi rendo conto di avere proceduto come un treno senza fermarmi a spiegare, ma vero è che il mio discorso era per lo più per “spiriti” già a conoscenza della materia. E per gli altri? Per te che ti disperi cercando di capire il punto del discorso? Ok, d’accordo, per non lasciarti proprio a digiuno e intento a maledirmi per il tempo che mi hai dedicato, ecco un ragionato resoconto – più o meno serio rispetto al “mood” con cui lo scrivo, non rispetto alla sua sostanza – di ciò che – secondo Bozzano, secondo gli esperti di NDE, nonché di coloro che avrebbero attraversato il confine tra vita e morte e sono tornati per raccontarcelo, – potrebbe accaderti una volta che tiri le cuoia… o, per meglio dire, passi a “miglior vita”:
- In alcuni casi potresti non accorgerti subito di essere morto e potresti vagare per giorni senza meta alla stregua di un disoccupato italiano vittima degli imbrogli renzistici e che ha ormai perso ogni speranza di essere notato da qualcuno
- Diversamente da ciò che ritiene la versione nazional-popolare, subito dopo morto non verrai trasformato in un fantasma di tipo dickensiano ma manterrai una sorta di corpo pseudomateriale in tutto e per tutto simile a quello che avevi in vita. Questo per dire che se sembravi una fetenzia prima lo sembrerai anche dopo.
- Acquisterai la capacità di muoverti nel tempo e nello spazio e finalmente potrai fare quel viaggio della vita (si fa per dire) che avevi sempre desiderato. Tendenzialmente potresti visitare chiunque in qualunque momento… inutile dire, morto o non morto, evita di palesarti davanti perché potrebbero girarmi a mille e potrei usare l’aspirapolvere!
- Ad un certo punto potresti vedere una lucetta bianca che comincerà a ruotarti intorno e catturerà la tua attenzione alla stregua di un’ape fastidiosa d’estate che insiste a cagare sulla tua desiata fetta di anguria rossa.
- D’improvviso potrebbe passarti tutta la tua vita davanti: ogni momento, ogni istante. Rivedrai (e soprattutto ri-odorerai) ogni volta che hai scoreggiato in pubblico e hai dato la colpa al collega, ogni volta che ti sei messo le dita nel naso prima di metterle in bocca, si “vedranno” finanche i tuoi pensieri sporchi, mutande comprese… tutto sarà reso pubblico al punto che qualche dubbio su chi ti sta mostrando questi ricordi ti verrà comunque. Di buono c’é che l’esperienza ti verrà inflitta senza intento giudicante… giusto per farti vomitare sul momento e poi si passa oltre.
- Subito dopo quella lucetta bianca che comincia a starti sui maroni si ingrosserà fino a diventare un vero e proprio tunnel spaziotemporale (stile wormhole einsteniano) che ti succhierà in un viaggio senza ritorno.
- Dopo un pò vedrai un’altra luce in fondo al tunnel eh… no, non sarà il solito treno italico ritardatario, ma sarà un elemento che ti informerà del punto di non-ritorno. Detto in altra guisa, una volta che l’avrai raggiunta e passata farai anche tu parte del regno dei giusti, o giù di lì, e non potrai più rompere le balle in terra, men che meno su questo sito.
- A quel punto stai attento. Di fatto potrebbero venirti incontro personaggi diversi: antichi saggi molto knowledgeable, parenti morti da tempo, finanche rompicazzi che avevi sperato di esserti tolto dalle balle molto tempo prima e di non vedere mai più.
- A seconda del tuo stato psico-fisico potresti essere spedito a fare un sonno “riparatore” che dipendendo da cio’ che si deve riparare potrebbe durare a lungo, anche qualche milione di anni proprio come i processi in Italia.
- Ti verrà fatto fare anche un giro turistico dei luoghi e ti verrà spiegato il funzionamento delle dinamiche del nuovo mondo.
- Brutte nuove: sì, a quanto pare prima o poi occorrerà “lavorare”, darsi da fare anche nella nuova dimensione sebbene colà il Jobs Act funzionerebbe davvero.
- Eri uno sporcaccione in terra? Consolati, apparentemente puoi fare sesso, darti alle droghe, fumare anche nell’aldilà… o almeno sperimentare ancora quelle sensazioni… anche se poi nel tempo perderai il desiderio per simili inutili attività
- Potrai creare tutto ciò che vorrai con la sola forza dell’immaginazione.
- Se sei morto anziano comincerai a ringiovanire fino a tornare alla tua età migliore. Questo è il momento in cui da rospo potrai diventare un bellissimo principe (o principessa) ma tendenzialmente non ti servirà a nulla perché sono tutti così.
- Infine vagherai fancazzeggiando per l’eternità fino a quando non deciderai di reincarnarti eh… no, non illuderti non potrai scegliere di rinascere figlio di Bill Gates, ci sono delle regole da seguire! Se preferisci invece potrai muovere verso alte sfere dopo infiniti milioni di anni…
- Se in vita hai fatto delle grosse cazzate dovrai risponderne ma sembrerebbe tu possa sempre coltivare speranza… di rifarle.
- Last but not least… se non eri una cima alla Ed Witten in terra scordati di diventarlo una volta passato a miglior vita: dovrai studiare e imparare per diventarlo, proprio come avresti dovuto fare a scuola. In compenso avrai tutta l’eternità davanti e non dovrai pagare l’IMU o sopportare Renzi in contemporanea sulle 3 reti RAI per un abbonamento che hai pagato con il tuo sudato lavoro…. Enjoy!
Rina Brundu