UNO STRAORDINARIO INTERVENTO: FRANCO ROL RICORDA GUSTAVO
Gustavo Rol è sicuramente un personaggio italico atipico e affascinante. Anni fa lessi un pò tutto ciò che lo riguardava e alla fine ho concluso che oltre un bravissimo illusionista, mentalista, era sicuramente qualcuno con una profonda coscienza delle possibilità dello spirito, qualcuno che era a sua volta affascinato dalle stesse. Se infatti si lasciassero da parte i giochi di prestigio che pure lui amava e ci si concentrasse sul “gist” del suo pensiero, non si farebbe fatica a tracciare nei suoi discorsi molte dinamiche raccontate oggidì dai migliori fisici teorici che si dedicano allo studio della meccanica quantistica.
Certo è però che nel programma condotto da Bruno Vespa nel 2003, e a lui dedicato, tutto si è fatto tranne che concentrarsi su questi aspetti. Non so voi ma in breve ecco cosa ho visto io nel programma: un cardinal Vespone che muoveva col miglior passo felpato, una cosiddetta “maga” Ester che preferisco non commentare, un Silvan scatenato intento a fare ciò che sa far meglio (oltre l’illusionismo), ovvero vendere se stesso, un altro giovane “mago” scientista, furbo e scaltro che usava la dovuta riverenza verso Silvan e verso gli altri ospiti in studio. E ancora: una giovane giornalista (?) bionda di cui non ricordo il nome che contorcendosi sul divano sbraitava per assicurare che ci sarebbe una differenza tra i “miracoli” di Cristo e i “trucchi” dei maghi e una Cecilia Gattotrocchi, continuamente borbottante, che si ergeva a paladina degli scettici ma poi si premurava di distinguere le cose della superstizione dai dogmi della religione cattolica.
L’unico discorso sensato mi è parso di sentirlo sulle labbra del grande fisico Tullio Regge (collegato in esterna), il quale, con sguardo paradossalmente spiritato, ha concluso: “Rol si è sempre rifiutato di fare esperimenti controllati in presenza di illusionisti o scienziati che potessero verificarne le dinamiche e i risultati, ne deriva che noi potremmo stare qui per cinquant’anni a raccontare le nostre opinioni ma non ne caveremo un ragno dal buco. Sono discorsi inutili, insomma!”.
Rina Brundu
Simpatica la Sua analisi Rina, mi spiace solo quella frase «i giochi di prestigio che pure lui amava», perché non ha alcun riscontro con la realtà, sia perché non aveva alcun interesse per l’illusionismo, sia perché non faceva alcun gioco di prestigio, come ho già ampiamente analizzato in molti miei scritti, e come illusionisti che hanno visto i suoi esperimenti escludono. A tal proposito, la invito a esplorare la sezione “contro gli scettici” del sito a lui dedicato, da me curato.
Caro Franco, sono onorata della sua presenza qui (a dire il vero mi era venuto anche in mente di contattarla ma gli impegni non lo permettono)…. E anche del “simpatica”…. Le garantisco che di raro le mie analisi vengono eticchettate come “simpatiche”, non è un mio dono. Un mio dono è l’onestà di metodo.
E credo infatti che quell’onestà si veda anche in queste note veloci pubblicate su un sito che dichiara a priori di essere laico e votato alle ragioni della scienza.
Ragioni della “scienza” che solo uno sciocco penserebbe siano le “uniche” ragioni esistenti tra cielo e terra… Non mi dia della sciocca dunque, questo mi preme. Senza considerare che la mia amatissima fisica quantistica non mi permetterebbe di ragionare così, comunque.
Io ho parlato di suo padre con tutto l’affetto che meritava, prima di tutto come signore e come uomo, ma anche con la prudenza che il mio spirito libero e fondalmente pratico richiede… Insomma, sposo in toto l’approccio del fu dottor Regge che non è certo di condanna, di negazione, o d’altro… ma deve tenere conto dei fatti.
Stia certo che ho dato a suo padre più credito di quanto ne dia ai roventi ardenti biblici, ai serpenti, alle camminate sull’acqua… etc, etc.. come purtroppo ben sa chi frequenta questo sito.
Un abbraccio e complimenti. Suo padre era comunque un uomo capace di pensare oltre il dogma, capace di ragionare di suo, che aveva il coraggio delle sue opinioni e le difendeva. Che non si tirava indietro e pensava agli altri. Le assicuro che tutto questo per me vale più di ogni miracolo al mondo.
Best Regards from Dublin, Ireland
Grazie delle sue considerazioni Rina, che apprezzo. Premetto che Gustavo Adolfo Rol non ha avuto figli. Io sono un cugino. Vorrei poi dirLe che, se c’è qualcuno che ama l’attinenza ai fatti quello sono proprio io, ed è sempre ad essi che invito a valutare e conoscere coloro che si interessano al “caso Rol”. Per questo, è un “fatto” che Rol conobbe non meno di 5 illusionisti, ed è un fatto che le loro opinioni siano ben diverse da quelli che soltanto speculano in base ai loro pregiudizi (che io generalizzando chiamo “gli scettici”) che nulla hanno di scientifico.
Atteniamoci dunque ai fatti: se è vero che Rol non ha accettato di dimostrare “in laboratorio” i suoi esperimenti (e le ragioni le ho spiegate molto bene e in molte occasioni), è anche vero che ci sono – oltre agli illusionisti – centinaia di persone che hanno testimoniato su di lui in modo inequivocabile, e che nessuno hai mai ravvisato alcun “trucco”.
Lo stesso Regge, in una lettera pubblicata su “La Stampa” l’11/07/1983, p. 3, aveva dichiarato: «Non possiedo d’altra parte elementi di giudizio tali da poter criticare o avallare gli esperimenti del dottor Rol».
Ho per l’approccio scientifico serio la stessa alta considerazione che per l’analisi comparata delle Religioni. Ed è in questa intersezione che occorre porsi per giudicare correttamente G.A. Rol.
Caro Franco,
certo, mi scuso, sapevo che il dottor Rol non ha avuto figli.
Vorrei fare un punto: paradossalmente, per quanto mi riguarda, il fatto che Gustavo Rol non abbia mai accettato di fare degli esperimenti in ambiente “controllato” perche’, diceva lui, non poteva farli a commando, e’un sintomo della sua buona fede.
Le faccio, per analogia, un esempio di cosa intendo. Io da sempre sogno tantissimo, sogni a volte spettacolari, con immagini che non riuscirei a confezionare con la mia fantasia in stato di veglia manco se avessi un secolo di tempo. E in tantissime occasioni mi e’ capitato di fare sogni premonitori. Tutto questo mi ha dato da pensare e ormai mi approccio agli stessi con metodo scientifico. Cerco, per quanto possibile, di “studiarli” perche’ trovo le interpretazioni di Jung e Freud assolutamente limitanti, quando non ridicole. Pseudoscienza, appunto. Quindi mi faccio delle idee… delle congetture, delle teorie. Mai pero’ mi verrebbe in mente di considerare queste esperienze “personali” come dati oggettivi e quindi di usarli per fare predizioni o scemenze del genere…
Ed ecco perche’ quando incontro individui che si dicono “psychs” cerco di cambiare strada. Non ritengo infatti che il mio understanding di quei miei sogni o “illuminazioni” possa essermi davvero chiaro, che la mia interpretazione degli stessi possa essere quella giusta, e che gli stessi possano avere valore per tutti, che io possa sognare a commando, insomma… Date cose per il momento sembrano essere relegate al nostro realm interiore…. ed e’ in questo che concordo con Gustavo Rol, come concordo con lui quando dice che un giorno la “scienza” arrivera’ ad individuare lo spirito e lo studiera’, o quando dice che lo spirito ha assoluto dominio sulla materia che di fatto e’ solo un’altra forma spirituale (un’altra dimensione direbbe Ed Witten padre della Teoria M?).
Mi ripeto quindi: io concordo in molti modi con Rol, anche perche’, deve convenirne, Franco, che i discorsi che vado facendo non glieli farebbe certo un religioso ma glieli farebbe piuttosto un qualsiasi string-theorist intellettualmente onesto. Resta il fatto che per il momento la “scienza” non puo’ misurare questi fenomeni e dunque questi restano fenomeni pseudo-scientifici, da prendere con le molle. Di fatto io sono abituata ad aprire la mente sempre e comunque, non ho tema di affrontare un qualsiasi discorso logico… fermo restando che credo pure che noi dobbiamo evitare di aprirla troppo la mente, la testa, onde impedire al cervello di cadere e spiaccicarsi a terra….
Ne deriva che per come stanno le cose ora, pur volendo (come diceva Pitigrilli “il gusto del mistero e l’attrattiva dell’inconoscibile sono così potenti, da annebbiare le menti più illuminate”), io non posso “credere” perche’ ancora non mi risulta alcuna “forza” riconosciuta in grado di modificare le leggi del mondo materiale che ci circonda. E non e’ opportuno che nessuno la dica diversamente.
Tra l’altro, a voler fare le pulci, il vero aspetto che veramente mi da’ da pensare rispetto ai “dealings” del dottor Rol, non e’ la sua condivisibilissima e modernissima “filosofia” dell’anima (un concetto che mi e’ molto caro), ma tutto il “carrozzone” di giochi che sono evidentemente in stile prestigitazione e/o illusionismo, che egli utilizzava… Insomma, ciò che veramente non amo sono i giochetti con le carte, con utensili vari: ma veramente un qualcuno che ha “poteri superiori” deve dimostrarli così? Ecco, queste robe non susciterebbero il mio interesse neppure se fossero sintomo di potere vero e per me restano dei “giochetti”… come, lungi dall’essere dei “miracoli”, sono giochetti quelli raccontati nelle parabole del Gesu’ che cammina sull’acqua, trasforma l’acqua in vino e simili scemate che, mi consenta, non sono solo un vero e proprio insulto all’intelligenza di un qualsiasi essere raziocinante, ma anche un modo di sminuire le indubbie capacita’ di chi li fa.
Chi studia Fisica infatti… se da un lato e’ portato a riflettere seriamente sui discorsi di cui sopra… dall’altro proprio perche’ conosce la grandezza dell’universo e quindi di un’eventuale Engine creativa (volgarmente chiamata Dio), non puo’ che ridere di simili rappresentazioni da avanspettacolo. Chiunque sia colui che le metta in scena, anche fosse il Creatore in persona!
Un ultimo punto che mi lascia perplessa di Rol è che comunque si accompagnava sempre con “troppi” personaggi famosi e questo nel mio “book” non è il massimo: ad un vero filosofo si addice di più l’accompagnarsi con il popolo e la seclusione, il grande Diogene docet!
Questo e’ quanto, scusi la lunghezza del commento. Confesso che sto profittando del fatto che il sito e’ in vacanza e del fatto che tante anime pie non ci sono per trattare argomenti “diversi” dai soliti, ma non per questo rinuncio all’onesta’ di approccio che e’ l’unico pregio che posso vantare.
Le assicuro anche che tante di quelle “anime pie” sarebbero meno inclini a concordare con Rol di quanto lo sia io. Per non parlare poi degli argomenti di cui scrivevo ieri sera, vale a dire il tema del “mistero” in Pitigrilli e soprattutto in Bozzano, e quindi lo spiritismo. Per tanti italiani sentire parole quali “spiritismo” significa fare una equazione improponibile con il diavolo ed e’ anche questo un grande sintomo dell’ignoranza di background che si vive nel quotidiano. Il paradosso poi sta nel fatto che in genere si tratta di quelle stesse persone che credono nei diavoli appunto, negli angeli, trinita’, acque benedette, roveti ardenti, praticano necrofilia con le ossa di supposti santi defunti da centinaia d’anni e sono insomma riflesso di tutto cio’ che uno spirito capace non dovrebbe fare.
Di fatto di Gustavo Rol, piu’ di tutto il resto, mi meraviglia il suo essere riuscito a far convivere le ragioni minime del cattolicesimo, quindi di una religione umana non diversa dal culto di Zeus, o dal culto del sole Azteco, con le grandi e insondabili ragioni dello spirito… con le ragioni della sua filosofia… ovvero con quelle ragioni che saranno le grandi tematiche filosofiche dei tempi che verranno.
Caro Franco, grazie ancora per i suoi interventi e mi scusi se non riesco a non dirle cosa diversa da cio’ che penso ma so pure che lo spirito abituato a cogitare oltre il dogma non se ne duole. Ora profitto dell’assenza delle suddette anime pie per leggere il famoso libro di Gurney-Myers-Podmore “I fantasmi dei viventi”, ovvero uno dei due testi che convinsero Bozzano ad abbandonare la mentalita’ positivistica tout-court per studiare la parapsicologia, seppure con l’approccio “scientifico” dal lui preferito. Best Regards,
PS Di Rol ne parla tanto Pitigrilli anche nel testo “Gusto per il mistero” (Sonzogno, 1954), credo fossero amici, ma naturalmente immagino lo sappia già….
Prima di rispondere ad alcune sue considerazioni, due cose: 1) la data dell’articolo della Stampa che ho citato sopra è 1986 e non 1983 (banale refuso); 2) Il libro di Gurney & C. è un libro eccellente, probabilmente il migliore del suo genere…
Detto questo:
1) mi duole “rimproverarla” bonariamente quando parla di «“carrozzone” di giochi che sono evidentemente in stile prestigitazione e/o illusionismo, che egli utilizzava». Io li ho visti, e non hanno nulla a che vedere con i giochi di prestigio. Il bridge, per esempio, non ha nulla a che vedere con i giochi di prestigio. Un castello di carte neanche. Lo stesso per i “giochi” di Rol, termine assolutamente improprio, come lo sarebbe se stessimo parlando di collisione di particelle al Cern. Purtroppo l’uso delle “semplici” carte non fa capire quali insondabili implicazioni matematiche e filosofiche si nascondano dietro.
Lei lo potrebbe cominciare a capire solo leggendo l’esteso dossier che ho pubblicato in coda al mio studio “L’Uomo dell’Impossibile”, riguardante gli esperimenti del “circolo Poutet” negli anni ’10 e ’20 del secolo scorso.
In ogni caso, questi esperimenti di Rol, erano solo l’introduzione (e che introduzione, per chi li ha visti!) di un cammino crescente… Io ho classificato 49 “possibilità”, come lui le chiamava (una sintesi la trova sempre sul mio sito).
Dire poi che sia un “giochetto” camminare sull’acqua mi sembra quantomeno ardito, visto che nessun essere umano normale è capace di farlo… Allora dobbiamo considerare giochetti tutte le attività umane (e del resto, la tradizione indù lo fa, ma in una prospettiva cosmica, quando parla di “maya”), ad esempio scalare l’Everest, immergersi in apnea a oltre 100 mt di profondità, ecc.
2) Non è vero che Rol si accompagnava solo a personaggi famosi. È una deformazione biografica dovuta al fatto che i giornalisti, loro per primi per essere presi sul serio nei loro articoli, hanno sempre presentato un Rol amico di nomi famosi come una forma di garanzia della sua serietà. Ma se si approfondisce la sua storia, si scopre subito che era in contatto con tutte le classi sociali. Certo, i “semplici” che conosceva non facevano notizia.
Come le ho detto, atteniamoci ai fatti, sui quali del resto accetto qualunque dibattito.
Buone letture…
🙂
Grazie Franco.
“I semplici non facevano notizia”, su questo sono assolutamente d’accordo, basti vedere come nella stessa puntata di “Porta a Porta” dei semplici non sia rimasta traccia mentre non si è fatto che ripetere i nomi “altisonanti” con cui Rol avrebbe trattato, come per dare sostanza e “serietà” alle argomentazioni, “scientificità” al metodo. Un peccato tipico del provincialismo italiano e quasi l’essenza dello spirito dei programmi di Vespa. E non solo dei suoi.
Non è vero che nessuno abbia mai camminato sull’acqua. Dovrei andare a rivedere… ma mi pare sia stato fatto da illusionista famoso non molto tempo fa… Anche perché le vie del mentalismo sono infinite e sovente spettacolari non vi è dubbio su questo.
Il punto che cercavo di fare è questo: perché dimostrare quei poteri con giochi di carte (anche se so che Rol ha fatto anche altro)? Mi ricorda un poco quei medium del secolo scorso, ma anche tanti “veggenti” moderni che dicono di parlare con i morti e puntualmente iniziano chiedendo al pubblico… “Dunque.. ho vicino a me l’anima di un signore defunto… di nome Mario… qualcuno di voi ha perduto un Mario?”. Chi vuole che non abbia perduto qualcuno di nome Mario in Italia? In un pubblico di cento persone è più facile trovarlo del miglior caffé in un negozietto di periferia.
Insomma.. se io avessi dei poteri… l’assaggio che darei… per convincere tutti sarebbe costituito da un fatto sostanziale, strano, diverso, qualcosa che nessuno potrebbe contestare… qualcosa di incontrovertibile… mica mi metterei a giocare a carte. Quando si tratta di carte preferisco la bravura del “baro” Terence Hill in “Continuavano a chiamarlo Trinità…”.
E qui mi fermo. Mi preme precisare soltanto… specie in riferimento al mio post di prima e caso mai lei fosse cattolico praticante come suo zio che non ho inteso offendere la sua fede. Come ben sa chiunque frequenti queste pagine io ho la stessa opinione di tutte le “fedi” umane, le considero cose molto diseducative, specie per i bambini e i ragazzi, allevati ad inginocchiarsi in chiesa, a sperare nei miracoli, a cercare l’aiuto di chissà quale improbabile Dio invece di credere nelle proprie possibilità. Sovente portati a “credere” in faccende molto più bislacche degli esperimenti di Rol, faccende che sono sempre retaggi di mal interpretati miti come scoprirebbe chiunque si mettesse a studiare invece di trascorrere il tempo a leggere orazioni.
Altra cosa èil nostro anelito verso il metafisico che io rispetto tantissimo,che è questione che mi interessa molto, e dentro queste strade inquadro anche i discorsi di Rol… che hanno più senso di una qualunque messa cantata…. Fermo restando che io a differenza di Rol credo fermamente nella reincarnazione come unico mezzo per lo spirito di fare le sue infinite esperienze.
Detto questo però io non posso cambiare idea su cosiddetti “fatti strani” che in tanti avrebbero testimoniato (lo scetticismo infatti vale per tutte le… fedi, anche quelle non religiose). Non potrei cambiarla neppure se li vedessi di persona perché da spirito critico io non mi accontenterei mai di credere a ciò che mi raccontano i sensi che sono la prima causa di ogni imbroglio, non porrei mai tanta fiducia in un mezzo limitato come i nostri occhi… io vorrei sapere quale legge fisica è stata “manomessa”, come e (anche perché) e vorrei rivedere l’esperimento riprodotto in laboratorio per accertarne la veridicità di esecuzione…
Gli esperimenti del CERN invece li conosco benissimo… e su quelli (fatti salvi i casi di neutrini subliminali e di altre situazioni dubbie causa problemi tecnici) ci metterei la mano sul fuoco. Almeno sulla validità delle intenzioni.
Best Regards, nice talking to you e grazie della sua pazienza.
PS: Ma lei o qualcun altro in famiglia non avete ereditato il dono? Perché se fosse vorrei testare qui… online… seduta stante… ma niente carte… Mi dica che animaletto ho sognato l’altra notte (non l’avevo mai sognato prima) e dove si trovava questo esserino… e sbanchiamo la Rete… Crepa d’invidia vespismo!! Scherzo, s’intende…:)
PS2 Last but not least: come mai lei non e’ stato invitato al programma vespiano? E neppure a quello di Augias? Non era conosciuto abbastanza?
Buonanotte.
🙂
Comincio dal fondo. Non sono stato invitato da Vespa perché nel 2003 non avevo ancora scritto libri e comunque non avevo contatti con il conduttore, mentre sono stato invitato da Giacobbo a Stargate (La7) nel 2002, a Uno Mattina nel 2004 e a Mistero nel 2014. Da Augias c’era la possibilità di andare, tanto che ho fornito buona parte delle foto per il programma, ma ho preferito indicare alla redazione altre persone (Bevilacqua – di cui poi mi sono pentito, e Buffa), cosa che farei ancora oggi, visto che molti non hanno testimoniato e la loro testimonianza sarebbe importante, laddove io ho più occasioni per far conoscere la mia opinione senza necessariamente partecipare a trasmissioni.
Sia su Porta a Porta che su Enigma ho espresso del resto molte critiche (http://2000-2013.gustavorol.org/enigma.html).
Passando al resto:
1) certi “doni” non si ereditano, ma eventualmente si può ricevere, da un maestro spirituale autentico, una “influenza” che favorisca il cammino…
2) se lei crede alla reincarnazione, dovrei ritenere che conosce almeno un poco la tradizione indù. Fermo restando che si tratta di teoria che non sottoscrivo (da un punto di vista dello stesso esoterismo indù), dovrebbe anche sapere che certe “possibilità”, in quella Tradizione sono conosciute col nome di ‘siddhi”. In India Rol non sarebbe un mistero…
3) Ancora sulle carte: le dico solo che proprio esse permetteranno la tanto desiderata riproduzione “controllata”, ma il come non glielo posso spiegare qui in poche parole. Lei comunque tenga presente che una cosa è analizzare un fenomeno oggettivo – ovvero esterno alla coscienza – in laboratorio, altra cosa è osservare un fenomeno ove la coscienza sia coinvolta ed anzi determinante. Non è possibile applicare la stessa metodologia sperimentale, ma una metodologia più estesa, che tra il serio e il faceto potrei riassumere chiamandola Galileo 2.0…
Ma il discorso è lungo…
Buona serata!
f.r.
Grazie Franco,
per tutte queste informazioni che aiutano a farci una idea del background, francamente molto più illuminante della trasmissione di cui al post.
1) Concordo che dati “doni” possono non essere tramandati nella famiglia… anche se poi esistono tante eccezioni in merito…
2) Conosco le “tradizioni” indiane in materia di reincarnazione ma in genere non le seguo (il mio approccio verso il cattolicesimo vale per tutte le religioni, “fedi”, culti e quant’altro… e non perché si trovano ad Oriente ritengo questi percorsi più illuminati). Di fatto ci sono dei casi di bambini indiani palesamente istruiti a ricordare altre vite… tutto il mondo è paese. No… ho seguito piuttosto le ricerche del fu dottore e ricercatore Ian Stevenson che magari in Italia non è conosciuto ma in realtà è stato una autorità nel field… Ho seguito anche diversi casi palesamente interessanti sebbene io creda nella reincarnazione perché lo ritengo un path logico… dello spirito… se così non fosse ne sarei molto sorpresa.
3) Sul terzo punto concordo… è per questo che le ho detto che trovavo “logico” che il dottor Rol sostenesse di non poter riprodurre a commando i suoi esperimenti, lo trovavo logico e onesto. Detto questo però proprio la mancanza di quel controllo mi impedisce di prestare totale fede alla cosa, anche volendo credere… è un pò come il serpente che si morte la coda. Per questo dico anche che aveva ragione Tullio Regge quando diceva… “In mancanza di quei controlli… le nostre sono solo chiacchiere”. Su piano pubblico, s’intende… poi… su piano privato ognuno fa ciò che gli dice l’esperienza, l’indole, la formazione.
Ma lei ha mai personalmente assistito a uno di questi fatti prodigiosi? Sarebbe bello se ne raccontasse uno…. ma senza giochi di carte, oggetti che attraversano il muro, numeri indovinati, scritture magiche, tutte robe che lo scaltrissimo Patrick Jane non considererebbe neppur per un momento…
https://rinabrundu.com/2014/07/20/da-the-mentalist-a-bones-il-nuovo-sexi-smart-e-politically-incorrect-e-sulle-people-skills-ma-soprattutto-non-chiamateli-negri/
Se vuole s’intende, sennò grazie comunque… and here is Doctor Stevenson….
Conosco gli studi di Stevenson. Il ricordo di vite passate è un fatto indiscutibile per chi conosce la storia delle religioni e l’esoterismo, così come in alcuni settori della psicologia. Il problema è la loro interpretazione nel senso popolare reincarnazionista che a un esame attento non regge. Non posso che rimandarla al mio “Il simbolismo di Rol”, dove la questione è affrontata a sufficienza (o può procurarsi “L’errore dello spiritismo” di René Guénon).
Anche io ho assistito a certi fenomeni, e infatti ne parlo nei miei libri, e non occorre quindi ripetermi, anche perché non sono diversi dalla sintesi che fornisco qui:
http://gustavorol.org/index.php/it/le-49-possibilita
Come dicevo, sarebbe troppo lungo parlarne da un post all’altro. Mi premeva solo chiarire alcune cose.
Buona continuazione!
f.r,
“Il problema è la loro interpretazione nel senso popolare reincarnazionista che a un esame attento non regge.” (Franco Rol)
Non capisco cosa intenda con l’espressione “nel senso popolare reincarnazionista”…. Spieghi quando potrà. Gli studi di Stevenson sono proprio condotti guardando ad orizzonti “popolari” dato che è stato uno dei pochi a trattare il “problema” in ambienti occidentali dominati da “credenze” religiose che vietano quasi il pensiero della reincarnazione.
Ripeto, preferisco ignorare l’argomento religioso perché sono sempre nozioni datate, obsolete, rituali e intellettualmente imbarazzanti… ma rispetto alla possibilità della reincarnazione dello spirito in altre vite… penso (e spero) sia quella l’unica via…. altrimenti sarebbe una eternità molto monotona o una eternità che di fatto negherebbe se stessa.
Non è verso questa strada che ci porta la meccanica quantistica disprezzata da Einstein. Che era cattolico appunto e che sulla meccanica quantistica ha preso la sua più grande cantonata o per citare Niels Bohr “Einstein, don’t tell God what to do”.
E così dobbiamo fare tutti.
Grazie, quando ne avrò la possiblità leggerò senz’altro uno dei suoi testi, poi magari pubblico le mie considerazioni.
Best Regards,
Aggiungo solo questo: la teoria popolare delle reincarnazione sta al geocentrismo come X sta all’eliocentrismo. Questo per dire che ciò che sembra logico e apparentemente chiaro può avere una interpretazione diametralmente opposta…
E con questo “enigma”, la saluto.
😉
Grazie, ora ho capito la prospettiva di visione!
Ma temo che in questo caso speciale propenderò ancora per l’opzione-popolare.
Di fatto ho già idealmente deciso la mia prossima visita su Gaia tra 3000 anni circa: vorrei essere una sorta di Indiana Jones interplanetario, molto knowledgeable, in perenne viaggio su una astronave tipo la Star Trek capitanata da Jean Luc Picard (lo preferisco decisamente a Kirk).
All the best… come detto un giorno leggerò senz’altro uno dei suoi testi e poi butterò nero su bianco digitale i miei pensieri sullo stesso in questo spazio virtuale, con la stessa fretta di sempre.
🙂
Have a good summertime!
RB