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A proposito dell’articolo di Marco Imarisio su Grillo

di Rina Brundu.

Davvero un caso in cui Marco Imarisio, l’autore, si sarebbe dovuto fermare al titolo nel suo pezzullo per il Corriere della Sera: “Emanciparsi o perire? L’eclissi di Grillo che lascia i 5 stelle senza una direzione”. Per la verità al posto del suo editor io avrei pure ridotto tale costrutto a “Eclissi di Grillo”, ma nell’età digitale ognuno fa un po’ il ca**o che gli pare. Il problema sta però nel contenuto di un articolo senza sostanza, allungato in una broda insipida e grazie alla quale ci resta solo un dubbio: ma Imarisio è giovane o vecchio? Lo scrivo perché l’arte dei notisti italiani di scrivere tanto per dire nulla, o di puntare il dito alla luna, sembrerebbe averla imparata molto bene!

Partito ottimamente focalizzando sulla scomparsa dalla scena del guru di Bibbona in queste ore di forte crisi politica (l’ennesima!), l’autore si perde tosto in una serie di considerazioni analitiche che in realtà non sono tali e non ne imbroccano una. Alla stregua di un novello Vladimiro (o Estragone), Imarisio trascorre il suo tempo (e, più grave, usa il tempo di chi lo legge) en attendent Grillot, ma propone cogitazioni vuote sia sulle ragioni che potrebbero tenerlo lontano dalla politica, sia sulla capacità di risolvere (cioè di fare una differenza reale), che avrebbe il leader dell’M5S qualora decidesse di ripresentarsi nuovamente nell’arena. Naturalmente, i motivi per cui Imarisio non può dirla tutta li conosciamo molto bene: addio pubblicazione trendy se decidesse di scrivere qualche verità, ragion per cui mi permetto di farlo io che delle pubblicazioni trendy me ne sbatto le palle!

In realtà, checché ne pensi il furbo (o naif?) Imarisio, la verità recita che Grillo (oltre a motivi personali di cui non me ne frega una mazza, dato che oggigiorno basta guardarsi attorno per offrire la nostra empatia alle persone davvero in difficoltà), ha ottime ragioni politiche per non farsi vedere. E quelle ragioni sono almeno tre. La prima è una mera speculazione tecnica e ideale che io azzardo, e riguarda il fatto che con la storia personale che questo signore ha costruito durante gli ultimi dieci anni di impegno anti-politico, non ci sarebbe nulla da meravigliare se la sua stessa anima provasse un dato imbarazzo (forse disgusto) a ritrovarsi a fare accordi con le “poltrone viventi” del “PD-L”….

La seconda converge sull’ovvietà che il suo intervento, il suo ripresentarsi sarebbe un fattore ridondante dato che gli adepti, pur di salvare l’assegno mensile, stanno già votando compatti a favore della continuazione di una legislatura politicamente criminale (un’altra!!).

La terza, altrettanto certa, è che Grillo sa benissimo che il suo ritorno non cambierebbe le carte in tavola più di tanto, non potrebbe mai impedire la dissoluzione, o riduzione ai minimi termini, del suo Movimento, di contro potrebbe solo accelerarla. Invece di speculare sul sesso degli angeli, come usano i notisti italiani, Imarisio avrebbe dovuto ricordare il motivo per cui il M5S si è ridotto come si è ridotto, e così facendo avrebbe reso un miglior servizio non al suo direttore, quanto piuttosto al know-how politico tecnico e soprattutto ai suoi lettori e all’onestà intellettuale.

L’eclissi del Movimento (dunque non solo del suo fondatore!), è infatti dovuta solo e solamente a Grillo, un personaggio che oggi è un traditore per milioni di individui (me compresa), i quali per circa una decade gli hanno dato credito e poi si sono visti consegnare i loro “voti di protesta” proprio alle suddette “poltrone viventi” contro cui tale “protesta” era stata diretta (peraltro amatissime, tali “poltrone viventi”, sul sito dove Imarisio ha pubblicato!).

Gentile signor Imarisio – mi rivolgo direttamente a lei nel caso dovesse passare di qui, o le girino questo link (accade spesso) – se le riesce veda, da oggi in poi, di mettere la sua arte scritturale, che ritengo ottima, al servizio della comunità, ma eviti di interrogarsi retoricamente sulle insondabili ragioni che potrebbero avere portato il guru di Bibbona a sparire della scena.

La credibilità non è un’opzione trendy, ma un badge che costa carissimo alla nostra anima, proprio a causa della severa e difficile dirittura che bisogna seguire per conquistarlo lungo tutta una vita. Inoltre, la credibilità, una volta perduta, non la si riguadagna più, mai più! Do atto al politico Beppe Grillo – che in quanto a scaltrezza lo immagino più dotato di lei – che queste elementarietà esistenziali egli le conosca molto bene, con il resto dei suoi comportamenti che, lungi dall’essere stati poco chiari, anche nella scelta di restare nell’ombra, sono invece consequentia-rerum!

Dato che la nostra Italia di simili politicanti e voltagabbana ne ha conosciuti parecchi, e dato che anche il senso della vergogna ha un suo importantissimo perché, chi ama la nostra nazione, relativamente all’infausto tema Grillo-torna-o-non-torna, dovrebbe augurarsi una e una cosa sola, ovvero che l’eclissi non sia parziale ma totale. Definitiva!

PS: Peraltro avrei una sola domanda più tecnica per Imarisio: che significa emanciparsi? Legarsi per le palle al PD? La carcassa datata che trascina il morto fresco di giornata? Raccapricciante!

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