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La miserabile fine dei grillini al guinzaglio del renzismo e della peggior politica che combattevano

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Fonte: dagospia.com

Il colmo è stato raggiunto quando il Di Maio di “lotta di governo” avrebbe minacciato di scendere “in piazza” e il Zinga lo avrebbe redarguito per questo. Io mi domando che male poteva venirne dal nostro Ministro degli Esteri di tipologia tecnica alfaniana che fa una passeggiata per strada all’insegna del mitico motto “Chi mi ama mi segua e fu così che me andai da solo”?

Certo, il Zinga poi poteva ripensarci e decidere di fargli compagnia. Ne deriva che vedere i due Kompagni insieme non sarebbe stato un bello spettacolo per nessuno, sarebbe stato necessario proteggere i bambini già molto esposti dalle ripetute e insane presenze di codesto signore, leader di un partito silurato dagli italiani il 4 marzo 2018 e in quasi tutte le elezioni regionali – sulle reti Rai pagate con i nostri soldi… ma in fondo, nell’Italia della più profonda crisi democratica e mediatica di ogni tempo,  si tratta di robetta, o no?

Giusto per non farsi mancare nulla, ma proprio nulla, un’altra leader, o così almeno riterrebbe di essere (dato che per essere leader in politica almeno fino a ieri serviva un popolo che ti segue), avrebbe detto che la non-approvazione della legge sulla prescrizione avrebbe gettato ombre sulla “credibilità” del governo. Stia serena: il “governo delle poltrone viventi” non ha mai avuto nessuna credibilità e sarà difficile che possa acquistarla da oggi in poi.

Miserabili! Tanto hanno fatto e tanto si sono attaccati alle poltrone, che ora anche le giuste battaglie del grillismo – proprio come quella sulla prescrizione – non si possono sostenere, perché il disgusto la vince su tutto.

Una sola certezza di tipo ontologico ci dà speranza: ovvero che nella vita il redde-rationem arriva per tutti. Arriverà anche per codesti signori traditori dell’etica, di ogni valore democratico, in nome di cadrega è del vile dio denaro. Uno schifo!

Rina Brundu