Rai – Il disastro nel disastro (27). Il caso dello stipendio stellare al fabbricatore seriale di marchette inutili
Alcuni mesi fa, anche il solitamente cauto (con questi argomenti) Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, ha dato grande risalto alla notizia che “insinuava” di come Fabio Fazio, stanco della Rai sdraiata al renzismo, avesse deciso di emigrare. Fossi stata il sagace giornalista che si occupava di “documentare” la pregnante (per i destini del mondo) questione, a Fazio avrei fatto una sola importante domanda: Emigrare? Ottima idea! Ma, dove?
Si tratta di una mia personalissima opinione, naturalmente, e potrei sbagliarmi (mi sbaglio spesso), ma io non accredito questo mediocre conduttore italico con l’intelligenza importante che hanno molti uccelli quando, a fine stagione, emigrano a Sud. Lo facesse Fazio, ne sono certa, si perderebbe e non saprebbe dove andare, anche perchè non mi risulta che né a Sud né a Nord del Mar Mediterraneo esistano Paesi dotati di “servizi pubblici” televisivi che sono diventati nel tempo un mero Bancomat attraverso il quale alcuni, scaltri, riescono a vivere una intera esistenza alle spalle di un intero popolo. Peraltro già messo finanziariamente male di suo.
Ne deriva che l’odierna notizia (mai termine fu più ridicolo!) del Fazio che invece, all’ultimo minuto (ma guarda tu!), e in virtù del suo nuovo contratto da 2.800.000 di Euro all’anno, (no, non confondetevi, i 2.700.000.000 Euro riguardavano il caso Consip!), 11 milioni per quattro anni, resterebbe in Rai, non mi ha sorpreso. Dove sarebbe potuto andare, del resto? Di fatto, a dispetto dello stipendio stellare Fazio non è un ingegnere spaziale che ha saputo fare una differenza, non è un fisico teorico che è riuscito a “provare” la M-Theory, non è un chirurgo che ha salvato e salva vite umane, non è uno scienziato che ci ha liberato dal Global Warming. Mi ripeto: dove vuoi che se ne andasse?
E che culo per noi italiani! Tenetevi forte ma adesso ci aspettano altre innumerevoli e sartrianamente “committed” (si fa per dire) serate invernali dove le marchette all’inutile d’intelletto, ai filmetti italici senza valore ma finanziati col denaro pubblico, all’ultimo straziante CD dell’amico degli amici arriveranno nel vostro salotto come ciliegie fuori stagione: una tira l’altra! Per non parlare poi delle nuove interviste sdraiate al Duce di Rignano che si ripresenterà in studio vergine e mondato di ogni peccato Consip, afflitto dall’usata sindrome logorroica che lo contraddistingue e lo fa bello come una supernova che ci ha appena “regalato” potenti ondate di vento solare.
Ripensandoci, però, sono contenta che Fazio resti. Penso anche che chiunque, oggigiorno, per scarsa formazione o intellectual lazyness, perda tempo davanti ad un televisore, a guardare la tipologia di puttanate mediatiche d’antan che si trovano di norma nei programmi di questo signore, è un coglione rincoglionito che tali stronzate d’intelletto se le merita fino in fondo: vai Fazio, ad majora! Il prossimo anno fatti furbo e chiedi 5 milioni a stagione, contribuisci da par tuo ad imbambolare questo Paese sputtanato e infangato dai renzisti, e dai loro sodali in RAI, come non erano riusciti neppure a fare i Lanzichenecchi quando senza vergogna cagavano sulle statue di Roma.
Rina Brundu