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Figli di un Verdini minore. Un epitaffio d’Italia… pardon, un ritratto italiano, dopo lo sdoganamento renzista e l’intervista a Mentana.

Ha una voce roca, impostata, tipica dell’uomo di mondo che ha attraversato l’Alto Adige; dice che i cinque o sei processi in corso si risolveranno al meglio, anche perché ritiene che sia più facile avere a che fare con i magistrati dei tribunali piuttosto che con la stampa italiana. Pensa che Silvio Berlusconi sia un “grande” e che colui non abbia alcun cerchio magico intorno perché come l’Onnipotente si risolve in sé, tra Salvini e Renzi voterebbe Renzi….

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1 Comment on Figli di un Verdini minore. Un epitaffio d’Italia… pardon, un ritratto italiano, dopo lo sdoganamento renzista e l’intervista a Mentana.

  1. Cara Rina, mentre guardavo Verdini e Mentana mi chiedevo cosa avresti detto te. Eccomi servito. Non ti ha colpito il tranquillo nonno che guarda il futuro e svicola sul passato? Ciò che mi ha colpito non è tanto l’insieme della intervista (era prevedibile che un volpone fosse in grado di reggere anche un Mentana) ma la sua affermazione che se non ci fossero stati presidenti di estrazione rossa, Berlusconi sarebbe stato presidente e le cose sarebbero andate meglio. Ti dirò che effettivamente io ho sempre avuto il terrore di una presidenza Berlusconi e mi dispiace che Mentana non abbia fatto a Verdini la domanda: Ma come può essere sicuro di una presidenza Berlusconi benefica per il paese quando la sua presidenza del governo è obbiettivamente fallimentare salvo poche cose buone? Siccome Verdini non è uno sciocco mi viene da supporre che in realtà abbia voluto regalare a Berlusconi un pensiero positivo, anche per giustificare la sua lunga e efficace militanza nel PDL. E Mentana è stato al gioco da signore, rispettoso di un vecchio nonno astuto. Dove Verdini si è dimostrato realista è quando ha affermato che attualmente i leader politici italiani sono tre: Grillo, Renzi e Salvini, gli altri avendo solo l’illusione di cappeggiare qualcosa. E qui io concordo, ed è per questo che ti chiedevo chi avresti scelto al posto di Renzi. Infatti le nostre scelte si devono fare sui materiali disponibili, e in Italia non c’è altro. Ci sarebbe, e ne hai fatto il nome Enrico Letta, ma non è un leader, è un B, ed è stato fatto fuori da Renzi. Si può governare con i B, tipico Andreotti, ma i risultati non furono certo brillanti, ha colpe non piccole sui dissesti italiani. (B è il livello di scelta per una posizione in una gerarchia, ossia una posizione resasi disponibile o da creare non è mai a candidato unico. Se tu chiami A quello che ritieni più adatto, B buono ma con qualche limite, C un po’ peggio e D prima o poi da eliminare hai un riferimento sul quale riflettere e decidere). Non è detto che B non possa funzionare, secondo me nella mia esperienza di lavoro le scelte furono prevalentemente B ( anche per la rarità di A generalmente non privi del rovescio della medaglia, come Renzi). Verdini ha difeso e dimostrato ammirazione per Berlusconi (era il minimo) ma Berlusconi si è rivelato un leader peggio di D, e io lo avevo intuito, non votandolo neppure la prima volta come Monti. E le volte successive vedevo mancanze gravi su temi fondamentali. L’unico migliore è stato Prodi, ma anche lui come Letta un B che si è fatto defenestrare dal D Berlusconi che aveva però il genio della vendita, non però della comunicazione come si dice comunemente. Eccoti un po’ la mia visione delle nostre disavventure italiche, e non dirmi verdiniano dopo renziano!

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