Un sito laico. E sul valore della laicità.
Si trattava insomma di un sostrato che dentro i suoi limiti si presentava molto incline ad accettare senza troppa difficoltà le idee più disparate e a suo modo incline ad incoraggiore gli spiriti liberi, la libertà mentale. Con questa preziosa eredità culturale nella mente e nel cuore ho lasciato la mia patria e per anni, decenni, ho conservato dentro la certezza del suo valore, del suo essere un diritto acquisito. Grande è stata dunque la mia sorpresa quando, tornando in Italia, ho trovato una realtà degenerata e assolutamente diversa da quella che aveva plasmato i miei giorni migliori. La prima avvisaglia me l’ha data l’incredibile numero di programmi dedicati ad argomenti religiosi mandati in onda sulle reti RAI e sulla tv generalista. Ci sono programmi religiosi a tutte le ore, alcuni, trasmessi in orari da fascia protetta, trasmettono servizi su servizi su miracoli che sarebbero avvenuti qui e là sotto il sole (alla stregua degli avvistamenti di navicelle aliene delle UFO TV), corredati da esegesi entusiasta fatta da “esperti” più o meno informati del fatto che dopo Galileo è venuto Newton e molti altri.
E poi ci sono messe, interviste a vescovi, preti, prelati, veggenti… Ci sono racconti autobiografici di anchor-men e anchor-women che dettagliano sulle personali vicissitudini, che dettagliano sui momenti in cui la “fede” avrebbe cambiato la loro vita, laddove non sono riusciti a farlo da soli, nonché una riverenza verso l’autorità ecclesiastica che fa paura e ricorda da vicino i regimi teocratici medio-orientali. Molto simile alla paura è stato senz’altro il sentimento che ho provato io dopo il caso Rozzano, quando nelle centinaia di servizi dedicati all’argomento non ho mai sentito una voce levarsi a difesa degli imprescindibili valori laici che fanno vivere una scuola davvero valida, che mettesse in primo piano il valore educativo della scuola e la sua necessità di vivere assolutamente liberata da condizionamenti religiosi di qualsiasi natura. Sì, ho provato paura e un senso di sgomento che non sono riuscita a gestire. Per certi versi era come vivere un incubo, un poco come se i “miracoli” che accadevano pure nel paese delle meraviglie di Alice, stessero diventando veri intorno a me, ma io fossi l’unica a non accorgermene. Fossi l’unica a non trovare la bocca di quel magico cunicolo che porterebbe verso quel mondo meraviglioso.
Diceva qualcuno che saggezza vuol dire anche fare tutto ciò che é nelle nostre forze per procurare un cambiamento ma che è soprattutto capire quando ci si deve fermare, perché il “fare” risulterebbe in quel momento inutile, magari dannoso. Forse. Tuttavia è pure vero che a volte è un piccolo segno a marcare il punto dove un giorno nascerà una casa. Seguendo questa logica io ho infine optato per sottolineare che Rosebud è un sito laico. La mia speranza è che, nell’Italia dei grandi fisici, dei grandi ingegneri, nella patria di infiniti spiriti grandi, esistano altri luoghi dove a un certo punto del proprio percorso si è sentita l’impellente necessità di rimarcare il valore della laicità, della libertà mentale e della libertà dello spirito. Sarà pure solo un semplice segno, ma… aiuta.