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Tempesta perfetta: dalla telenovela grillina sul MES all’Italia col cappio al collo, muta, che non ci sta!

di Rina Brundu.

Non c’è miglior momento per mettere il cappio al collo di un popolo, di quando tale popolo è già piegato, prostato da una pandemia epocale e da una crisi economica endemica, ovvero di quando si manifesta la tempesta perfetta. Statement minimali come questi fanno parte da decenni di manuali quali “Come diventare perfetto dirigente PD e ottenere il seggio per usucapione”, ma sono anche in full-position per diventare dogmi dei tutorial grillini “most wanted”.

Se non fosse che come italiani ci siamo abituati alle trame della pessima amministrazione, se non fosse che come italiani abbiamo fatto il callo da secoli alla miseria umana risolta in chiave politica, si farebbe davvero fatica a capire quello che sta succedendo. La fatica sarebbe poi elevata alla settima potenza mercé gli occhielli compiacenti della Stampa italiana filo-governativa (tutta) che, impunemente, continua a fare il lavoro per cui è stata immaginata, per cui è nata, assumendo la stoica posizione di sempre e con la lingua prona a sfiorare ripetutamente il maleodorante event horizon di un “buco nero” davvero mostruoso.

Ma siamo italiani onesti e dunque – pur comprendendo pienamente la portata della tragedia collettiva che andiamo vivendo – stigmatizzare il disastro amministrativo nazionale può risolversi solamente in un gioco semantico da sabato pomeriggio, nell’attesa degli eventi, magari di un miracolo che ci consegni un domani diverso, tutto può essere! Ciò che indigna di più resta dunque la disonestà intellettuale di questi individui: pazzesca, senza confine e senza soluzione di continuità. Peraltro il drammatico quadro politico-amministrativo attuale sarebbe facile da riassumere, facilissimo! L’Italia del governo abusivo Conte-due si trova infatti a un bivio: accettare l’aiuto UE, rinunciare a un altro quarto di sovranità, o andare in default. La soluzione di fatto è semplicissima e obbligata:

bisogna approvare il MES perché non vi è altra opzione, inoltre la nostra sovranità nazionale l’hanno svenduta gli stessi individui che ora propongono il MES già molto tempo fa!

Gli spiriti onesti scriverebbero proprio questo se non fosse che in casa grillina parlare di onestà intellettuale è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Inoltre, impiccato per impiccato, meglio mettere il cappio al collo del popolo italiano e salvare lo stipendio di fine mese. Del resto, i grillini l’hanno capita meglio, mica fessi! I fessi sono gli italiani che sanno fin troppo bene come si è arrivati a questo punto; sanno fin troppo bene come a causare questo disastro finanziario siano stati anche tanti degli attuali compagni di merende dei pentastellati, alcuni finanche indagati ma perpetuamente seduti nel nostro Parlamento, proni a disonorarlo in ogni momento. I fessi sono gli italiani che questi personaggi continuano a votarli. I fessi sono gli italiani che ancora non hanno trovato la maniera democratica per ribellarsi a uno dei governi più odiati della storia repubblicana. I fessi sono gli italiani che afflitti dal Covid, senza lavoro, disillusi dai guru mediatici come quelli che hanno partorito la disgrazia grillorenzista che li governa, non ce la fanno più, non hanno neppure più la forza di protestare e di conseguenza si zittiscono, si fanno muti.

E, tuttavia, non ci stanno! Questo lo si avverte nell’aria, meglio ancora nell’aere muto, nel borbottare carbonaro che si sente in ogni vicolo reale o virtuale non ancora zittito dalla censura di regime; così come si evince che i prossimi anni saranno molto difficili per la nostra nazione, come sempre accade quando insieme all’acqua sporca occorre buttare via anche il bambino. Quando dopo millenni di storia ci si accorge che era tutto sbagliato, tutto da rifare! Nel 2023 bisognerà fare piazza pulita, pena la nostra stessa sopravvivenza e il futuro dei nostri figli!