Dei diritti e della democrazia
D’accordo il Coronavirus, d’accordo la paura che attanaglia l’Italia e il mondo, d’accordo la confusione che regna sovrana, d’accordo i ciliegi in fiore (in Giappone e Cina), d’accordo gli uccellini che nidificano e cagano sulla nostra testa, d’accordo ogni altro “umore” primaverile, ma sulla sospensione del patto di stabilità europeo bisognerebbe andarci molto cauti se non si vuole che questa drammatica crisi sanitaria venga pagata dalle generazioni future all’infinito soprattutto in termini economici.
Dico la verità e la dico non sapendo bene se in Italia abbiano già sospeso anche il diritto costituzionale al libero pensiero, ma questo governo mi fa paura. Giuseppe Conte mi fa paura. D’altro canto, il terrore allo stato puro me lo insinuano nell’anima i suoi referenti politici. Ma gli italiani hanno coscienza che in questo drammatico periodo storico alla guida della nazione non ci sono i Moro, i Berlinguer, quanto piuttosto un Giuseppe Grillo da Genova noto traditore di ogni etica politica, di ogni deontologia civile e un Zingaretti quarantinato primo erede (forse per malvagio scherzo del destino, non lo so) di quella pessima generazione e di quella pessima classe politica che ha portato la nazione sull’orlo del baratro? Nel baratro?
Ne hanno coscienza? Probabilmente no, dato che molti, tra loro, hanno l’intelligenza annacquata, affumicata, rintriciullita dalle “creazioni” pseudo-giornalistiche dei servetti degli editori che fanno da referente politico a questo Eseucutivo dittatore e malsano, con il caso Rai che più passano le ore più si fa drammatico. Quanto si testimonia sui TG1 Rai in questi giorni è infatti qualcosa che offende l’anima nel profondo, la infetta alla stregua di un Coronavirus elevato all’ennesima potenza, ci ricorda che la nostra cosiddetta democrazia è semplicemente un’illusione… tutta da rifare.
Infine, poteva mancare la ciliegina sulla torta sulla testa di ogni italiano contagiato, rincoglionito e tartassato? Figuriamoci! Ieri sera quando ho letto della probabile sospensione del “patto di stabilità” europeo, la prima cosa che mi è venuta in mente è quell’antico e saggio proverbio: quando il gatto non c’è i topi ballano! Come spiegarla meglio? Vi ricordate la zuffa renzista per accapparrarsi i rolex regalati dall’emiro arabo? Una zuffa “politica” epocale che lasciò sul campo feriti e contusi? Quando a codesti signori verrà data delega di porre mano al portafoglio degli italiani è facile immaginare che la corsa ad agguantare il più possibile dei soliti-noti, amici-degli-amici, massoni, affaristi, scialacquatori, ladri-tout-court sarà tale che i morti calpestati lasciati sul campo saranno probabilmente molti di più di quelli procurati dal Coronavirus. L’unica differenza sarà data dal fatto che, come sempre, nel nostro bellissimo ma dannato paese dati “morti” sull’ultimo carro non fanno notizia.
Cosa scrivere, dunque, in questo primo giorno della primavera 2020 onde rallegrarci il cuore anche fosse per un solo attimo? Che bisogna coltivare speranza (Giorgino ho scritto “speranza”, non “Speranza” quindi rialzati che si vede il buco del culo!). Bisogna rispettare le regole sanitarie, bisogna annientare al più presto i disastrosi effetti del coronavirus nel nostro paese e quindi prepararsi, tutti insieme, da italiani coscienti dei loro diritti, alla cacciata di questo Esecutivo sordido, insultante.
Di questo esecutivo dittatore (che è cosa certa) e ladro (questo non lo posso affermare con certezza, ma dati i presupposti e la storia recente, come diceva il mitico Andreotti… “a pensare male si fa peccato ma la s’indovina!”).
Rina Brundu