Emergenza informazionale in Italia e trucchetti per manipolare l’opinione pubblica (1) – Il caso dei commenti sul Fatto Quotidiano.
Intendiamoci, come scrivo con cadenza quotidiana, “Il Fatto Quotidiano” di Gomez e Travaglio, insieme a “La verità” di Belpietro, sono oggigiorno gli unici giornali italiani di tipo analogico che ancora riusciamo a scorrere senza maledire l’intero panteon di deità con imprecazioni non riproducibili in forma scritta.
Tuttavia, neppure questi giornali sono completamente liberi dalle catene di tipo culturale che, come riportano le organizzazioni internazionali deputate, trasformano il nostro Paese in un Paese di serie B quando si tratta di argomenti pregnanti quali la libertà di Stampa e dunque la vera capacità e maturità della nostra democrazia.
Conoscendo molto bene questi datati stratagemmi del giornalismo italiano, da oggi in poi vorrei pubblicarne alcuni proprio per dare evidenza di ciò che accade. Onde non dovermi recare sul sito del “Corriere” o di “Repubblica”, cosa che faccio solo in occasioni di profonda emergenza perché non ho uno stomaco molto forte, inizio proprio con un “trucchetto” che usa il Fatto.
Enjoy!
Il giornale online di Gomez, infatti, non lascia che i commenti si presentino, in calce all’articolo, in ordine temporale, ma li dota di un “ordine predefinito” che di fatto è in grado di manipolare sostanzialmente il mood de lettore rispetto al pezzo in questione, soprattutto se il lettore non ha voglia, o tempo, di cambiare la tipologia di “ordine” dei commenti.
Scherzo? Esagero? Niente affatto…
Prendiamo per esempio questo pezzo pubblicato oggi:
Ecco quindi come si presentano i commenti in calce utilizzando “l’ordinamento predefinito” dalla Redazione, leggendoli pare insomma che i lettori sottoscrivano la bontà dell’appello e dell’iniziativa renzista…
Ecco però cosa succede se si cambia l’ordine e si sceglie l’opzione “commenti più recenti”.
Impressionante, no?
Preoccupante? Sì, se non fosse che ormai quell’attività che in passato veniva chiamata “giornalismo” la conosciamo bene, ed è fortunatamente datata e superata! Sic!
Rina Brundu