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Sulle elezioni presidenziali e sull’ansia da prestazione verso il potere del giornalismo italiano.

Confesso di essere rimasta senza parole, e assicuro che questo non è risultato facile da ottenere. Ovvero, mi ha colpito come mai prima l’ondata di retorica e di riverenza con cui ha sciacquato i suoi lettori il giornalismo italiano durante queste ultime elezioni presidenziali: nello specifico mi riferisco sia al “professionismo” televisivo sia a quello quotidianamente impegnato a difendere le “posizioni” dell’editore di turno sul giornale di “famiglia”. Dopo un anno di governo Renzi – un esecutivo che ha letteralmente occupato ogni spazio mediatico disponibile su piattaforme e livelli informativi multipli, facendo “trombetta” del concetto di par-condicio – si pensava che si fosse già toccato il fondo, sbagliando.

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1 Comment on Sulle elezioni presidenziali e sull’ansia da prestazione verso il potere del giornalismo italiano.

  1. Non sono d’accordo con te su Libero (che è il quotidiano che leggo) ma mi sembra ovvio che per me è abbastanza indipendente, mentre non lo è ai tuoi occhi. Oggi come oggi in cui tutti son divenuti Rentsiani mi sembra una delle poche voci critiche.

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